Punto d'unione tra la cultura occidentale e quella orientale, Bari rappresenta il simbolo di unione, non solo culturale, ma anche religiosa e economica, tra due mondi troppo spesso in lotta tra di loro. Il corpo di San Nicola, gelosamente custodito in città, rappresenta questa unione.
Bari |
Bari ha origini poco chiare, anche se recenti scavi hanno permesso di ipotizzare l'esistenza di insediamenti risalenti alla popolazione dei Peucezi. Il vero sviluppo della città, però, si ebbe solo dopo il suo ingresso nell'orbita romana, soprattutto dopo la costruzione della via Traiana.
Alla caduta dell'Impero Romano, il dominio della città fu motivo di scontro tra Longobardi e Bizantini. Tra i due principali contendenti si inserirono anche i Saraceni, che occuparono la città fino alla definitiva conquista da parte dei duchi longobardi di Benevento.
Ai Longobardi seguirono i Normanni. Proprio durante il loro regno, nel 1087, giunsero a Bari, trionfalmente accolte dalla popolazione, le spoglie di San Nicola di Myra, trafugate dalla città turca, che ancora oggi le reclama, da un gruppo di cittadini baresi.
Bari - Icona di S.Nicola |
Dopo la distruzione della città, voluta dal re normanno Guglielmo il Malo, Bari conobbe un periodo di prosperità durante il regno di Federico II. L'imperatore svevo fece ricostruire il Castello, che ben presto divenne il centro della rinascita cittadina.
Bari - Castello |
La decadenza iniziò e proseguì durante le dominazioni Angioine, Aragonesi e Spagnole. Solo la presenza in città di una corte illuminata dalle figure di Isabella d'Aragona e di sua figlia, Bianca Sforza, interruppe, seppur brevemente, questo periodo buio.
Durante il regno di Gioacchino Murat, la città incominciò ad espandersi oltre il tracciato delle mura medievali.
Nacque, in questo modo, il Borgo Murattiano, caratterizzato dal tracciato ortogonale delle vie, che ospiterò i nuovi edifici pubblici, come il Teatro Piccinni, il Petruzzelli e l'Università.
Bari - Teatro Petruzzelli |
Bari - Lungomare |
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il porto, dopo lo sbarco degli Alleati in Sicilia, fu occupato dalle truppe anglo-americane. Il 2 dicembre 1943, pochi giorni dopo la liberazione della città, il porto, dove erano ormeggiate decine di navi alleate, subì un pesante bombardamento che causò decine di morti e centinaia di feriti.
Barivecchia, con il suo impianto medievale, le sue viuzze e i suoi vicoli, dove anziane donne, ancora oggi, preparano e vendono la pasta fatta a mano, lascia il posto al Borgo Murattiano, con le sue strade a reticolo ortogonale, “con le sue vie larghe, ad angoli retti, che consentono di vedere sempre in fondo ad esse il mare”. Sia a Barivecchia che nel Borgo troviamo importanti monumenti e luoghi da vedere. La parte vecchia della città custodisce alcune tra le massime espressioni del romanico pugliese: la Basilica di San Nicola (XII sec.), legata alle reliquie del Santo, traslate da sessantadue marinai baresi dalla città di Myra e giunte a Bari nel 1087. Leggende narrano che la Basilica sarebbe stata costruita per celare il Sacro Graal. La Cattedrale di San Sabino (1170-1178), sorta sulle rovine del Duomo bizantino, nel quale si può ammirare la preziosa pergamena dell’Exultet, anteriore al 1050; il Castello Normanno-Svevo, edificio simbolo della città, fatto costruire da Federico II sul sito di precedenti fortificazioni normanne e bizantine; la suggestiva e caratteristica Piazza del Ferrarese, dalla quale si può ammirare il panorama marittimo.
Il Borgo Murattiano custodisce il gioiello culturale e artistico di Bari, il Teatro Petruzzelli, tra i più grandi teatri italiani, per dimensioni, e il più grande teatro privato di tutta Europa. I lavori di costruzione iniziarono nel 1898 e finirono nel 1903, dotando il teatro di riscaldamento e luce elettrica, caratteristiche avvenieristiche per quei tempi, che si andavano ad aggiungere alle splendide decorazioni in oro zecchini. Sul suo palco si sono esibiti i più grandi artisti, italiani e stranieri, di tutti i tempi: Gigli, Del Monaco, Mascagni, Totò, Lucio Battisti, Pavarotti, Frank Sinatra, Nureyev, De Filippo, Riccardo Muti e Zeffirelli, solo per citarne alcuni. Nel 1991 il teatro venne completamente distrutto da un incendio doloso, che ha privato per quasi vent’anni la città del suo simbolo culturale.
Il Borgo Murattiano custodisce il gioiello culturale e artistico di Bari, il Teatro Petruzzelli, tra i più grandi teatri italiani, per dimensioni, e il più grande teatro privato di tutta Europa. I lavori di costruzione iniziarono nel 1898 e finirono nel 1903, dotando il teatro di riscaldamento e luce elettrica, caratteristiche avvenieristiche per quei tempi, che si andavano ad aggiungere alle splendide decorazioni in oro zecchini. Sul suo palco si sono esibiti i più grandi artisti, italiani e stranieri, di tutti i tempi: Gigli, Del Monaco, Mascagni, Totò, Lucio Battisti, Pavarotti, Frank Sinatra, Nureyev, De Filippo, Riccardo Muti e Zeffirelli, solo per citarne alcuni. Nel 1991 il teatro venne completamente distrutto da un incendio doloso, che ha privato per quasi vent’anni la città del suo simbolo culturale.
Bari - Basilica di S.Nicola |
La provincia di Bari occupa la parte centrale della Puglia, quella zona che è storicamente conosciuta, e chiamata, come “Terra di Bari”, il cui territorio è dominato dalla presenza delle Murge. La Murgia è un altopiano carsico, in cui è presente una circolazione idrica sotterranea, dovuta alla tipologia di terreno, che viene sfruttata attraverso numerosi pozzi e cisterne.
Murgia |
Nella parte meridionale del territorio, al confine con quello tarantino, è situata la valle d’Itria, dove si possono ammirare i Trulli, le tipiche costruzioni pugliesi, numerosi e ben visibili ad Alberobello. I Trulli sono costruiti in pietra a secco, con forma conica, composti da un vano semplice o dall’accostamento di più ambienti. Caratteristica è la loro copertura, una pseudo cupola, sulla quale spesso vengono dipinti simboli che assumono un significato religioso, in alcuni casi, o rappresentano i segno dello zodiaco, in altri. Ad Alberobello si possono ammirare il Trullo Sovrano, che è il trullo più grande del paese, e Casa Pezzolla, che è il più grande complesso di trulli comunicanti e attigui.
Alberobello - Trulli |
Sul territorio sono presenti numerosi centri ricchi di storia e di arte, come testimoniano il gran numero di Cattedrali in stile romanico pugliese e la presenza dei tanti castelli: Altamura, paese conosciuto in Italia e all’estero per la produzione di pane DOP, con la sua Cattedrale (XIII sec.), fulgido esempio di romanico pugliese, voluta da Federico II; Bitonto, la città degli ulivi, la cui Cattedrale (XI-XII sec.) fu costruita su modello della Basilica di San Nicola di Bari e dove il Papa, Gregorio IX, scomunicò Federico II; Giovinazzo, nella cui Cattedrale, costruita nel XII secolo, si fondono elementi romanici, normanni ed orientali; Conversano, che durante il Medioevo divenne sede di una contea estesa e centro religioso di primaria importanza, con il suo Castello, che domina la città dall’alto, e la Cattedrale, uno dei migliori esempi di romanico; Mola di Bari, dove Carlo I d’Angiò fece edificare il Castello (1227), per difendere la città dagli attacchi dei pirati; a Molfetta si può ammirare il Duomo di San Corrado (XI-XII sec.), la più grande chiesa del romanico pugliese a cupole, tre, in asse; Monopoli, uno dei porti più attivi e popolosi della regione, con il suo centro storico, che si affaccia sul mare , in cui si può ammirare il Castello di Carlo V e Piazza Vittorio Emanuele, tra le più grandi di Puglia e d’Italia; Noci, centro delle Murge, in cui si può passeggiare nel centro storico, caratterizzato dalle Gnostre, piccoli spazi la cui peculiarità è la presenza di tre lati chiusi e di un solo lato aperto verso la strada principale; il suggestivo paese di Locorotondo, con le case bianche; Polignano a mare, piccolo comune a strapiombo sul mare Adriatico, con le sue grotte marine, il suo centro storico e i resti della dominazione romana, ancora visibili; Castellana Grotte che è nota principalmente per il complesso carsico delle sue Grotte, tra i più suggestivi d’Italia, scoperte nel 1938 e che si snodano per vari chilometri.
Polignano a Mare |