C'è una strana usanza in Salento per dimostrare il proprio coraggio e magari far colpo su qualcuno. Ci si tuffa da un ponte sospeso a oltre 30 metri di altezza.
Il ponte serve a passare su quello che è a tutti gli effetti un fiordo, il Ciolo.
Gagliano del Capo (LE) - Il Ciolo |
Il nome Ciolo deriva dal dialetto salentino, dalla parola Ciola che per alcuni significa corvo (numerose erano le grandi nidificazioni di questi uccelli) e per altri si riferisce alle gazze ladre, uccelli presenti sul territorio.
Gagliano del Capo (LE) - Il Ciolo |
Dal ponte è possibile ammirare la bellezza di questa insenatura dove l'acqua cristallina invita la gente a tuffarsi. Per chi non avesse voglia di provare l'ebbrezza del tuffo e la relativa scarica di adrenalina che ne consegue, nell'insenatura del Ciolo è presente una piccola spiaggia, molto affollata durante il periodo estivo.
Dalla spiaggia è possibile arrivare direttamente al piccolo paese di Gagliano del Capo, percorrendo un sentiero che permette di scoprire le numerose testimonianze della presenza umana, e non, che nel corso dei millenni ha interessato questa zona. Si parte con i ritrovamenti risalenti al Paleolitico e al Neolitico (nella Grotta delle Prazziche, oggi chiusa al pubblico), passando ai resti di imponenti animali e a reperti fossili, per arrivare alle tipiche paiare salentine e ai muretti a secco (uno dei simboli salentini e pugliesi per eccellenza). Inoltre, la passeggiate permette la scoperta di grotte, insenature e il passaggio nella folta macchia mediterranea che colora la zona.
Gagliano del Capo (LE) - Il Ciolo |
Il Ciolo è, oltre che luogo di coraggio e di bellezza naturale, un posto ricco di leggende. Molte sono le storie che si raccontano sull'insenatura del Ciolo. La più suggestiva è quella che narra di uno sbarco dei Turchi, che approfittando dell'insenatura per nascondere la loro nave, giunsero a conquistare e a depredare la vicina Gagliano in pochissimo tempo. Gli abitanti, paralizzati dalla paura degli invasori, non opposero resistenza al saccheggio. I Turchi, padroni del campo, rubarono anche una grande campana di una chiesa della zona. Tornati con il loro bottino alla nave, senza aver fatto vittime, la grande campana venne fissata sulla prua della nave. Appena salpati, un'enorme onda colpì la nave che si inclinò e fece cadere la campana in mare. Da quel giorno, tradizione vuole che la campana risuoni dagli abissi ogni Vigilia di Natale, anniversario dell'assalto turco.
Gagliano del Capo (LE) - Il Ciolo |
Di sicuro il Ciolo merita una visita per restare senza parole ammirando dal ponte la bellezza del posto.
Per chi volesse provare il proprio coraggio un piccolo avvertimento: i tuffi sono molto pericolosi per la presenza di alcune formazioni rocciose al di sotto del ponte che si estendono fino a poche decine di metri verso il mare.
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