Punto strategico e nevralgico per gli scambi con il vicino Oriente, con la Grecia e i Balcani, le coste del Salento sono state ambite e attaccate da numerosi popoli del Mediterraneo.
Dal mare, oltre che merci e ricchezze, arrivavano spesso le minacce maggiori che gli abitanti della costa e del vicino entroterra erano costretti ad affrontare o a subire: i pirati, i Saraceni e i Turchi.
Torre costiera nel Salento |
E' proprio l'attacco ad Otranto che fa decidere di costruire e potenziare una linea difensiva sulla costa, capace di avvistare velocemente le navi nemiche e magari offrire una difesa agli attacchi.
Lecce (LE) - Torre Chianca |
Vengono così costruite su tutta la costa Torri di Avvistamento, abbastanza vicine tra di loro da potersi vedere a vicenda e permettere così una comunicazione veloce, tramite fuochi di notte e bandiere colorate durante il giorno.
HiPuglia propone un itinerario alla scoperta del Salento seguendo le Torri di Avvistamento (alcune, tutte sarebbero troppe) che ancora oggi sono visibili sul territorio.
Melendugno (LE) - Torre di San Foca |
E' il leccese la zona dove si vedono ancora oggi un gran numero di torri. Ci si potrebbe perdere seguendo tutte le torri presenti e perdere giorni alla scoperta di un territorio bello e vasto. HiPuglia consiglia: Torre Chianca, una delle più imponenti torri con i suoi 18 metri di altezza; la Torre di San Foca che comunica visivamente con quella, ormai abbandonata, di Roca Vecchia (Roca Vecchia); la Torre del Serpe (La Torre del Serpe), ad Otranto, ricca di storie e leggende, così importante nella storia e nell'immaginario di queste terre da essere scelta come simbolo della città idruntina; Torre Palascìa, costruita per sorvegliare il punto più orientale d'Italia e oggi trasformata in un faro; la Torre dell'Omomorto (La Torre dell'Omomorto), a Santa Maria di Leuca, dotata di tunnel sotterranei che permettevano, in caso di attacco, di fuggire in aperta campagna; Torre Cesarea, a Porto Cesareo, tra le più grandi per dimensioni e importante centro di comando; Torre Lapillo e la sua scalinata d'accesso con tre archi, a cui un tempo era possibile accedere solo con un ponte levatoio.
Porto Cesareo (LE) - Torre Lapillo |
Carovigno (BR) - Torre Guaceto |
Nel territorio di Brindisi, un tempo avremmo potuto vedere la Torre di Egnazia, costruita sull'antica acropoli della città e di cui oggi rimangono solo disegni e studi (Archeologia a Egnazia). Restano visibili, solo per citarne alcune, Torre Canne, Torre Santa Sabina, a forma di stella con i quattro spigoli orientati verso i punti cardinali, e Torre Guaceto, all'interno della Riserva Naturale (La Riserva Naturale di Torre Guaceto) e collegata ad altre torri interne e al vicino castello di Serranova.
Leporano (TA) - Torre di Saturo |
Anche la provincia tarantina vede la presenza di numerose torri, alcune ben conservate altre semidistrutte dal passare del tempo e dallo stato di abbandono in cui si trovano. La Torre di Saturo, visibile all'interno del notevole Parco Archeologico (Dove piove dal cielo sereno. Saturo). Torre Castelluccia, a Pulsano, costruita su un alto piano, nei cui pressi è stato rinvenuto il più antico villaggio del Golfo di Taranto, risalente al XVI sec. a.C. Torre Zozzoli, detta anche Torre Sgarrata, un tempo collegata alla masseria fortificata "La Torretta", che oggi non esiste più. Torre dell'Ovo, o Torre Ovo, nell'antica commenda templare di Maruggio, edificata su una scogliera a picco sul mare, alta 15 metri. Infine, Torre Colimena, a Manduria, che, nel 1547, nulla potè contro lo sbarco di 400 predoni turchi che si spinsero nell'entroterra, depredando i raccolti delle masserie di San Pancrazio e di Avetrana.
Oggi le Torri Costiere, sentinelle e testimoni mute di un passato a volte sanguinoso, rendono unica l'atmosfera delle marine circostanti, rappresentano sicuri punti di navigazione e sono parte dello stupendo panorama che si gode sulle coste del Salento.
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