Ogni anno migliaia di persone raggiungono Melpignano per assistere al concertone finale della Notte della Taranta (Da rito magico a festa di musica. La Notte della Taranta). Pochi sanno, però, che alle spalle del gran concerto si trova una delle maggiori testimonianze del Barocco leccese, il complesso degli Agostiniani.
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Melpignano (LE) - Chiesa e Convento degli Agostiniani |
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Melpignano (LE) - Chiesa e Convento degli Agostiniani |
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Melpignano (LE) - Agostiniani |
La facciata della chiesa, dedicata alla Madonna del Carmine, risale alla seconda metà del Seicento e fu progettata da Giuseppe Zimbalo, uno degli architetti più famosi del Barocco leccese.
Il portale central formato da due coppie di colonne, riccamente decorate, su basamenti ruotati di 45 gradi e sormontato da una statua della Madonna con il Bambino, ripropone lo schema del portale centrale di Santa Croce a Lecce (Santa Croce a Lecce), progettato da Francesco Antonio Zimbalo, nonno di Giuseppe, l'architetto del complesso in questione.
L'ordine superiore è arricchito da un'elegante finestra centrale con timpano arcuato e da volute laterali con busti di cherubini.
All'interno la chiesa presenta un'unica navata con sei cappelle disposte lungo le pareti laterali. Dietro l'altare maggiore si conserva il coro cinquecentesco.
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Melpignano (LE) -Agostiniani |
Dell'edificio del convento particolare attenzioni meritano i resti di un decoratissimo colonnato, sul quale si possono ancora ammirare numerose incisioni latine, e un pozzo, dove è scolpita un'aquila a due teste, simbolo della nobile famiglia Castriota Scanderberg (L'Arbereshe e la Puglia).
Il complesso, dopo decenni di abbandono, è tornato a nuova vita, grazie ad un accurato restauro, come contenitore culturale.
Il consiglio è di visitare Melpignano per assistere al concertone della Notte della Taranta, facendo attenzione ai tesori architettonici che conserva questo piccolo centro salentino.
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