giovedì 13 ottobre 2011

Le Colonne. Il simbolo di una città

Fino al XVI secolo, chi giungeva da mare a Brindisi si ritrovava davanti agli occhi le due Colonne che accoglievano chi arrivava in città e dominavano il porto cittadino.
Brindisi - Colonne Romane
Le Colonne hanno resistito indenni fino al 1528, quando una delle due improvvisamente crollò, lasciando orfana la gemella.
Brindisi - Colonna Romana

Leggenda vuole che le due Colonne furono erette da Ercole in persona. Il semidio greco era legato alla città. Infatti, il mitico fondatore di Brindisi era Brento, figlio dell'eroe.
Alcuni studiosi sostengono che vennero erette dal dittatore romano Silla, che avrebbe concesso molti benefici ai brindisini. Altri pensano che l'idea di costruire le colonne risalga all'imperatore Traiano per celebrare la realizzazione del tratto finale, che univa Benevento a Brindisi, della Via Appia.

Tuttavia la diversità dei marmi impiegati, l'uso del reimpiego e lo strano utilizzo dei busti di divinità pagane come telamoni, associati ai risultati degli scavi archeologici condotti nelle vicinanze, fanno pensare ad una datazione posteriore all'epoca imperiale romana. Non si può, quindi, escludere una sistemazione finale che risalga all'epoca bizantina.

La loro collocazione è singolare. Molti hanno pensato che le colonne servissero come segnale di avvertimento o, meglio, come un faro. Si ritiene, tra i sostenitori di questa ipotesi, che tra le due colonne ci fosse una superficie riflettente insieme ad un braciere per produrre luce.
Ma è molto più probabile che la posizione rialzata rispetto al porto dimostri un intento celebrativo alla base della loro costruzione. Molti ipotizzano che le due colonne in Piazza S. Marco a Venezia, davanti alla banchina più importante della città, siano una replica medievale di quelle di Brindisi.

Brindisi - Colonna Romana

Durante la Seconda Guerra Mondiale la colonna superstite venne smontata per evitare di diventare un bersaglio dei frequenti bombardamenti che Brindisi subì.

Le colonne furono, anche, motivo di scontro tra Brindisi e Lecce. 
Quando una colonna, nel 1528, crollò, i vari pezzi marmorei rimasero a terra per oltre un secolo. 
Nel 1657 la peste colpì il regno di Napoli, ma risparmiò la Terra d'Otranto. A Lecce, per ringraziare 
S. Oronzo per lo scampato pericolo, il popolo volle realizzare un monumento in suo onore. L'allora sindaco di Brindisi, Carlo Stea, decise di offrire i pezzi della colonna, danneggiati e in stato di abbandono. La popolazione si ribellò contro questa decisione, rifiutandosi di consegnare i pezzi. Dovette intervenire il Vicerè di Napoli che ordinò l'invio dei resti della colonna.
Finalmente, dopo tante difficoltà di trasporto e di realizzazione, nel 1666 l'architetto Giuseppe Zimbalo, innalzò la colonna della discordia.
Brindisi - Colonne Romane
Una piccola lapide nei pressi della colonna superstite ricorda il luogo dove tradizione vuole che morì il poeta latino Virgilio di ritorno dal suo ultimo viaggio in Grecia.



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