venerdì 11 novembre 2011

Il Castello di Gioia del Colle

Nel centro storico di Gioia del Colle spicca il Castello che da quasi mille anni domina il panorama della città.
Gioia del Colle - Castello 
Il Castello fu costruito, intorno al 1100, dal nobile normanno Riccardo Siniscalco, su un antico edificio bizantino, risalente al IX secolo e che aveva la funzione di dare riparo alla popolazione in occasione delle frequenti scorrerie nemiche.
I Normanni trasformarono, ampliando l'edificio già esistente, il Castello in residenza nobiliare, ampliando il cortile e recintandolo con un solido muro. Costruirono, inoltre, la Torre De' Rossi, sull'angolo sud-ovest della struttura.

Gioia del Colle - Castello

Gioia del Colle e il suo Castello vennero distrutte dal Guglielmo Il Malo, quando questi recuperò il potere sulla terra di Bari e decise di punire alcune città con questo trattamento.

Federico II, di ritorno dalla Terra Santa dove aveva combattuto la IV Crociata, decise di ricostruire il Castello, conferendogli la struttura quadrangolare del cortile interno e le quattro torri angolari, elementi tipici dei castelli federiciani. Da alcune cronache e testimonianze emerge che la decisione dell'Imperatore fosse dovuta alla ricchezza di selvaggina dei boschi gioiesi, dove il Puer Apuliae amava cacciare.

La figura di Federico è centrale nella storia del Castello di Gioia del Colle. Qui, infatti, lo Svevo volle che soggiornasse la donna che fu probabilmente il suo più grande amore, Bianca Lancia.

Gioia del Colle - Castello

I due si conobbero durante il matrimonio di Federico, nel 1225, con Jolanda di Brienne. Tra i due scoppiò subito la scintilla. Non potendo sposarsi, divennero ben presto amanti e dalla loro relazione nacquero Costanza, Manfredi e, forse, Violante.

Leggenda vuole che durante la gravidanza di Manfredi, Federico, accecato dalla gelosia, tenne rinchiusa l'amata amante, accusata di averlo tradito, in una torre del Castello di Gioia del Colle, la Torre dell'Imperatrice, che proprio da questo fatto prenderebbe il nome. Bianca, non potendo resistere all'umiliazione, si tagliò i seni e li inviò all'Imperatore su un vassoio, insieme al neonato Manfredi. Dopo di che morì. Da quel giorno, ogni notte, nella Torre dell'Imperatrice si sentirebbe uno straziante lamento, quello di Bianca che proclama la propria innocenza.
Gioia del Colle - Castello
La storia è diversa dalla leggenda. Secondo alcuni, nel 1246, Federico, rimasto vedovo della terza moglie, si trasferì a Gioia del Colle, dove trovò l'amante malata. Bianca gli chiese, in nome del loro amore, di legittimare i figli nati dal loro rapporto, sposandola. Federico acconsentì e Bianca, anche se per poco tempo, fu imperatrice.
Secondo altri, il matrimonio avvenne in punto di morte dell'Imperatore, alla fine del 1250 (Fiorentino. La fine dello Stupor e l'inizio della leggenda).

Gioia del Colle - Castello

Alla morte di Federico e alla caduta degli Svevi, il Castello passò prima agli Angioini e poi agli Aragonesi. Tra il XVII e il XIX secolo fu soggetto a trasformazioni da parte delle famiglie gentilizie che vi abitarono. 

Oggi, il Castello conserva le tracce delle varie dominazioni e delle trasformazioni che le hanno accompagnate, anche se alcune parti sono state "snaturate", all'inizio del Novecento, da un fantasioso restauro impostato su un'immagine stereotipata del Medioevo. Frutto di questo restauro sono: la scala d'accesso rinascimentale, che presenta bassorilievi rappresentanti animali e scene di caccia; le finestre gotiche del cortile; la Sala del Trono, dove troviamo un trono in pietra ricostruito e realizzato con frammenti scultorei recuperati nel Castello; i camini e altre parti dell'edificio.

Il grande cortile di epoca sveva conserva la cisterna per la raccolta dell'acqua piovana.

L'ingresso al Castello avviene da due ingressi: quello principale situato sul lato Ovest e quello sul lato Sud, che è poco più di una porta. Da poco è stato riportato alla luce un terzo ingresso attraverso la cortina Nord.

Gioia del Colle - Castello

Le due torri, quella De' Rossi e quella dell'Imperatrice, costruite in pietra calcarea e carparo rosso come tutto il Castello, sono simili tra loro, sebbene risalgano ad epoche differenti, normanna la prima e sveva la seconda. La Torre De' Rossi deve, inoltre, il suo nome alla nobile famiglia toscana De' Rossi, che giunse a Gioia del Colle per omaggiare Federico II e che proprio in questa torre risiedette durante il loro soggiorno.

Il Castello, oggi, ospita la Biblioteca di Gioia del Colle e il Museo Archeologico che custodisce le testimonianze storico - archeologiche rinvenute nel territorio gioiese.

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