giovedì 15 dicembre 2011

La Madonna di Barsento

A pochi chilometri da Noci, su una collina che domina il cosiddetto Canale di Pirro (valle di origine carsica), sorge la Chiesa di Santa Maria di Barsento, con l'annessa masseria che anticamente era un convento.
Noci (BA) - Santa Maria di Barsento
Il territorio sul quale sorge la chiesa era abitato già in epoca preromana, prima della nascita e dello sviluppo del vicino centro abitato di Noci. Qui si sviluppò un villaggio di origine messapica, come testimoniano i ritrovamenti archeologici. Anche il toponimo Barsento sarebbe di origine messapica e indicherebbe un insediamento su una zona in altura, il che consentiva il controllo di una viabilità già sviluppata.

Noci (BA) - Santa Maria di Barsento

Secondo una tradizione che si è tramandata di secolo in secolo, la Chiesa venne costruita intorno al 591 per volere di Papa San Gregorio Magno per ospitare i monaci di S. Equizio, allo scopo di evangelizzare le genti del posto nel periodo delle invasioni barbariche. Ma la data di costruzione dell'edificio è motivo di discussioni. Alcuni studiosi ritengono che la costruzione risalga ad un periodo tra l'VIII e il IX secolo, includendo la Chiesa tra i monumenti di origine longobarda. Altri ritengono che venne costruita entro il X secolo. Infine, qualcuno afferma che Barsento fu costruito intorno all'XI secolo o al XII secolo e sottolineano che il monumento non presenta nessuna caratteristica architettonica tipica dell'alto Medioevo. 

Di sicuro la Chiesa venne risparmiata dalla distruzione del casale di Barsento, avvenuta nel 1043 per mano degli abitanti della vicina Mottola.

L'edificio ha uno stile architettonico di tipo basilicale di derivazione greco-romana. 

Noci (BA) - Santa Maria di Barsento

La facciata cuspidata, preceduta da un protiro, presenta un frammento d'iscrizione, che alcuni studiosi ritengono di origine bizantina. Questo elemento attesterebbe il periodo di costruzione o il periodo in cui furono eseguiti dei restauri o degli ampliamenti. Molto probabilmente l'epigrafe è solo uno dei tanti casi di re-impiego di materiale che caratterizza gran parte dell'architettura e della storia dell'arte.

L'interno della chiesa è formato da una navata centrale e due laterali. Le volte a botta hanno sagoma e struttura analoga alle sezione verticali del trullo.

Purtroppo si sono perse le tracce degli affreschi che arricchivano l'edificio. Solo sul retro dell'altare è visibile un affresco bizantineggiante che rappresenta un Cristo Redentore fiancheggiato dal Sole e dalla Luna umanizzati, circondanti da un cielo stellato su uno sfondo di azzurri arabeschi.

Caratteristico della Chiesa di Barsento è il sistema utilizzato per la copertura degli spioventi. Qui, infatti, sono state utilizzate piccole chianche giustapposte e autoportanti. Uso tipico di quell'edilizia civile che largo impiego troverà nei secoli successivi nei trulli e, più in generale, nelle costruzioni rurali di tipo "a secco".

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