HiPuglia! oggi vi racconta la storia di un piccolo gioiello, nascosto e conosciuto da pochi, della Puglia, l'Abbazia di Santa Maria a Ripalta.
Ripalta (FG) - Abbazia di Santa Maria |
Ripalta, piccola località a pochi chilometri dal lago di Lesina, ospitava già un monastero benedettino quando, nel 1201, una comunità di monaci Cistercensi, provenienti dall'Abruzzo, si insediò qui, riadattando la chiesa già presente, o costruendo una nuova chiesa.
Ripalta (FG) - Abbazia di Santa Maria |
L'Abbazia raggiunse ben presto una certa tranquillità economica, tanto da dare vita, nel 1255, ad una grangia cistercense, cioè un'azienda agricola comprendente case, terreni e pascoli.
La ricchezza dell'Abbazia era dovuta, oltre che alla attività agricole e di allevamento, anche alla sua posizione. Ripalta e l'Abbazia si trovavano su uno dei più importanti percorsi di transumanza, il Tratturo Magno che univa L'Aquila a Foggia.
L'Abbazia di Santa Maria, dopo la ricchezza e lo splendore medievale, conobbe un periodo di abbandono.
Nel 1627 un disastroso terremoto fece crollare parte del complesso.
Ripalta (FG) - Abbazia di Santa Maria |
Nel XVIII secolo venne affidata ai Celestini, risultando, nel 1719, aggregata ad una chiesa di San Severo, sede locale dell'ordine.
Furono i Celestini a ricostruire la parte dell'Abbazia distrutta dal terremoto.
Nel 1806 Gioacchino Murat, re napoleonico di Napoli, soppresse tutti gli ordini religiosi e donò Ripalta al suo ministro di polizia, che la regalò, come dote, alle figlie.
Oggi il complesso dell'Abbazia è proprietà di una famiglia di Napoli, mentre il villaggio di Ripalta è abitato da alcuni agricoltori ed è uno dei pochi villaggi agricoli antichi del Tavoliere delle Puglie ancora esistente.
Dell'Abbazia di Santa Maria rimane ben poco, se non la chiesa di Santa Maria, in stile gotico con un elegante rosone e alcune monofore sulla facciata absidale.
Ripalta (FG) - Abbazia di Santa Maria |
Alcuni studi hanno ipotizzato che la pianta originaria fosse a croce latina, con il corpo centrale costituito da tre navate di cinque campate.
Sono ancora riconoscibili il transetto e l'abside, a forma quadrata, affiancata da due cappelle rettangolari che si aprono sul transetto.
Sono state riscontrate, infine, somiglianze, architettoniche e costruttive, con l'Abbazia di Kàlena a Peschici e l'Abbazia di Santa Maria delle Tremiti. Questo è dovuto alla presenza e all'opera di maestri scalpellini provenienti dal Nord Europa, segno della ricchezza culturale della Puglia Medievale.
L'Abbazia di Santa Maria a Ripalta è un gioiello da scoprire.
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