Conosciuto sin dai primi decenni del Novecento, il sito archeologico di Pezza Petrosa, nei pressi di Villa Castelli, è ancora oggi oggetto di studio e testimonianza di una zona abitata sin dal neolitico.
Villa Castelli (BR) - Pezza Petrosa |
La necropoli rinvenuta è messapica e dorica e conserva tracce di trentatré sepolture di vario genere e forma. I corredi funerari, conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto e quello comunale di Villa Castelli, permettono di datare l'uso della necropoli al IV - III secolo a.C.
Villa Castelli (BR) - Pezza Petrosa |
Gli scavi archeologici hanno identificato anche i resti di un abitato e dell'avamposto militare di età greca, molto probabilmente un avamposto tarantino posizionato sui primi rilievi delle Murge che serviva a difendere i confini della città ionica. Il fortino venne riutilizzato anche in epoca romana, a testimonianza dell'importanza strategica della zona.
Pochi metri più a nord del sito sono state rinvenute altre importante tracce del passato della zona.
Sono state scoperte, infatti, cisterne medievali ed è stata trovata una moneta bizantina del X secolo con l'effigie dell'imperatore Costantino VII.
Villa Castelli (BR) - Pezza Petrosa |
La zona di Pezza Petrosa è stata e continua ad essere al centro di un lungo dibattito riguardo alla sua identificazione storica. Alcuni studiosi locali avevano avanzato, negli anni Trenta, l'ipotesi che i resti archeologici fossero quelli della città romana di Rudiae, patria del poeta latino Quinto Ennio e successivamente identificata con l'antico abitato messo in luce presso San Pietro in Lama, a pochi chilometri da Lecce.
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