Sulla sommità di una piccola collina che domina l'intera cittadina di Gravina e la maggior parte del territorio circostante, a pochi chilometri dal centro abitato, sorge il Castello voluto da Federico II.
Gravina di Puglia (BA) - Castello |
Gravina di Puglia (BA) - Castello |
Questo Castello, insieme alla domus di Foggia e ai Castelli di Lucera (La Fortezza di Lucera) e di Castel del Monte (I Castelli di Federico), risulta essere una delle costruzioni erette ex novo da Federico.
La struttura dell'edificio è a pianta rettangolare ed è circondato da un muro di cinta alto 3 metri. Il corpo di fabbrica del maniero si estendeva per tre lati del rettangolo e aveva nel mezzo un ampio cortile.
L'edificio è impostato su due livelli: il piano superiore veniva utilizzato come residenza dell'imperatore e della sua corte ed era illuminato da grandi finestre decorate; il piano inferiore era destinato alle scuderie, ad alloggi per la servitù e a depositi e presenta in alcuni punti strette finestrine.
Si può immagine lo spettacolo che si poteva ammirare dalle finestre del piano superiore: oltre a dominare tutto il vallone della Gravina, infatti, era anche possibile avvistare i monti Calabro-Lucani e le Murge.
Gravina di Puglia (BA) - Castello |
Tradizione vuole che una sala intero del Castello fosse destinata ad ospitare gli amati falchi di Federico.
L'edificio divenne uno dei luoghi preferiti dell'Imperatore che spesso vi risiedeva con la sua corte. Inoltre, qui, due volte all'anno, si tenevano le riunioni della Curia Generale nel corso delle quali i giustizieri delle province del regno rendevano conto del loro operato.
Il Castello cadde in uno stato di abbandono lento e secolare a cui si unirono i continui atti vandalici e i furti dei fregi architettonici e degli elementi marmorei che decoravano l'edificio.
Gravina di Puglia (BA) - Castello |
Ulteriori danni furono causati dal terremoto del 1456, che segnò l'inizio dell'abbandono definitivo del Castello. Altri danni furono causati dal un violento nubifragio nel 1687.
La recente attività di scavo e di restauro ha restituito all'edificio una piccola parte dell'antico splendore, che testimoniava la presenza del dominio imperiale sulla zona e l'amore per la Puglia da parte di Federico II.
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