Il Duomo di Lucera, costruito nel Trecento, è un chiaro esempio di architettura gotico - angioina.
Lucera (FG) - Duomo |
Strutture e elementi gotici, a Lucera, si uniscono a elementi tradizionali e al recupero di elementi antichi.
Il Duomo è il centro della diocesi fondata dal vescovo Basso e dai suoi successori Pardo, Giovanni e Marco.
Secondo una tradizione locale, intorno all'anno 60 d.C., San Pietro, diretto a Romana, si fermò a Lucera dove evangelizzò e battezzò una prima comunità cristiana, al capo della quale mise Basso, considerato il fondatore della diocesi di Lucera.
Il Duomo di Lucera sorge sulle testimonianze di antiche civiltà.
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Leggende locali vogliono che il tempio cristiano fu costruito sulle rovine della moschea voluta dal Saraceni, che per quasi un secolo vissero a Lucera, per volere di Federico II che qui trasferì i Saraceni ribelli della Sicilia.
Quando Lucera passò agli Angioini, Carlo II diede il via alla cancellazione di ogni testimonianza islamica, a partire dai luoghi di culto e di studio del Corano. Furono, così, distrutte moschee, madrase e tutto quello che riportava alla memoria il mondo musulmano.
La vittima più grande di questa opera di distruzione fu la Moschea maggiore, costruita al centro della città. Venne rasa al suolo e al suo posto, sempre secondo la tradizione, fu eretta la nuova Cattedrale.
Oltre alle testimonianze islamiche, il Duomo conserva tracce più antiche.
Durante alcuni lavori di restauro e di consolidamento della chiesa, infatti, vennero scoperti i resti di un tratto di strada romana che, molto probabilmente, collegava quella che oggi è Piazza Duomo con le Terme romane, rinvenute nella zona di Borgo San Matteo.
L'antica cattedrale cittadina, saccheggiata nel 663 dai Bizantini di Costante II, venne distrutta nella seconda metà del XIII secolo.
La nuova Cattedrale di Lucera fu costruita, in stile gotico - angioino, tra il 1302 e il 1317 e la sua costruzione viene attribuita al celebre architetto francese Pierre d'Angicourt.
Tra il XVI e il XVIII secolo il Duomo venne rinnovato secondo il gusto barocco dell'epoca. Vennero, inoltre, aggiunte quattro cappelle laterali.
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La facciata del Duomo di Lucera si presenta asimmetrica.
La sua parte destra è occupata da una torre campanaria quadrata alla cui cima è posta una lanterna ottagonale del XVI secolo.
Nella parte sinistra è posta una torre ottogonale.
Secondo alcuni studiosi, gli architetti angioini decisero di convertire il Minareto di Lucera in torre campanaria, adeguandolo allo stile gotico.
L'utilizzo del Minareto condizionò la simmetria della facciata, con l'allineamento del rosone e del timpano sovrastante l'ingresso principale.
L'uso del Minareto implicò anche la costruzione della torretta posta a sinistra della facciata che risulterebbe spiegabile solo attraverso il linguaggio figurato, con il quale la religione cristiana si esprimeva nelle cattedrali gotiche, secondo il quale il grande campanile a destra rappresenterebbe la supremazia cristiana sull'Islam rappresentato da quella esile torretta.
Nella torre campanaria si apre uno dei tre portali d'ingresso.
Quello centrale è all'interno di un'edicola sorretta da colonne e sormontato dallo stemma degli Angioini.
Nella lunetta del portale è scolpita una Madonna con il Bambino del XIV secolo.
Sopra il portale centrale, inoltre, è posto il rosone.
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L'interno del Duomo di Lucera è a tre navate, suddivise da pilastri, con transetto e tre absidi di stile gotico, una per ogni navata.
L'alto soffitto è a capriate.
Nella navata di sinistra, vicino all'ingresso, ci sono il ciborio e il battistero, una delle migliori testimonianze rinascimentali di Lucera.
Il battistero, risalente al XV secolo, è un tempietto lapideo, composto da quattro colonne scanalate con capitelli, collegate da archi a tutto sesto. Sulle colonne si innesta un tamburo. Il tutto è sormontato da una cupola piramidale ottogonale. All'interno c'è il fonte battesimale, costituito da una vasca, che si poggia su un basamento cilindrico.
Nel transetto ci sono due altari laterali. A destra, quello dedicato a San Rocco del 1690. A sinistra, l'altare settecentesco dedicato a Santa Maria, Patrona di Lucera, sovrastato da una nicchia che custodisce la trecentesca statua lignea della Vergine.
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Il presbiterio del Duomo di Lucera è occupato da un altare, formato da una lastra di pietra, trovata tra i resti di Castel Fiorentino (Fiorentino. La fine dello Stupor e l'inizio della leggenda), dove fungeva da mensa di Federico II, e portata a Lucera nel XV secolo.
Nell'ultima arcata della navata di destra si trova il pulpito, sorretto da quattro colonne e ricavato da un monumento funebre cinquecentesco.
Notevole è lo splendido affresco quattrocentesco, raffigurante l'icona del Nymphos, che si trova nella cappella gentilizia della famiglia Gallucci, alla destra dell'altare maggiore.
Nel 1847 il Duomo di Lucera divenne monumento nazionale. Da quel momento la chiesa fu oggetto di restauri, concepiti come ripristino del romanico o del gotico. In realtà questi lavori portarono alla distruzione di quasi tutte le testimonianze storico - artistiche rinascimentali e barocche. I marmi che decoravano gli interni furono smantellati e venduti. Alcune cappelle e i porticati sui fianchi dell'edificio vennero abbattuti. Gli antichi cancelli in ferro furono smontati o fusi.
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Molte sono le leggende e le storie sul Duomo di Lucera.
La più famosa è quella che vuole il Duomo sorto sui resti della grande moschea di Luceria Saracenorum.
Altre riguardano la cripta, abbandonata, chiusa secoli fa e ricoperta di terra. I motivi di questa decisione sono ignoti e le leggende popolari si sono impadronite di questo luogo, riempiendolo di cunicoli, altari e resti umani.
Di sicuro si sa che il Duomo di Lucera, grazie alla presenza contemporanea di maestranze francesi e pugliesi, è uno degli esempi migliori di fusione di modi architettonici francesi e stili tipici della Puglia.
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