giovedì 30 agosto 2012

Il Castello di Barletta

Disteso verso il mare con la sua imponente mole, il Castello di Barletta è da secoli punto strategico della vita cittadina e cardine urbanistico di Barletta.

Barletta (BAT) - Castello
Il Castello, costruito per difendere la città dagli attacchi nemici e per controllare le vie di comunicazione verso le città vicine, è il risultato architettonico di una serie di lavori, restauri e ammodernamenti dovuti al susseguirsi di diverse dinastie al potere, succedutesi dall'XI al XVIII secolo.

Barletta (BAT) - Castello

Alcune ipotesi fanno risalire l'origine del primo nucleo tra il 1046 e il 1050 ad opera dei Normanni. Era abitudine normanna fortificare le terre vicine a quelle da conquistare. Per questo motivo Pietro il Normanno, in vista di un attacco a Trani, conquistò le terre indifese di Barletta, costruendo una fortezza nella zona sud - est dell'odierno edificio.

La distruzione di Bari e la nomina di Barletta a capoluogo territoriale spinsero Guglielmo il Malo, tra il 1156 e il 1162, ad ampliare l'edificato del Castello, costruendo due torri, collegate tra loro da una semplice muraglia. In seguito venne aggiunta una quarta torre, dando così alla fortezza un impianto pseudo-trapezoidale. 

Poche sono le tracce rimaste del periodo normanno. Di questa struttura originaria è rimasta solo la torre a sud - est, mozzata in altezza e inglobata, nel Cinquecento, nella cortina meridionale della struttura.

Barletta (BAT) - Castello

Quando Federico II salì al potere il Castello di Barletta si presentava irregolare e asimmetrico, lontano dai canoni architettonici dell'imperatore svevo (I Castelli di Federico). 

Tra il 1224 e il 1228, il Puer Apuliae fece abbattere l'area orientale di origine normanna e fece costruire la sua domus, accentuando la presenza di elementi decorativi e architettonici del Castello, trasformando la rocca in una reggia.
Fu proprio dal Castello di Barletta che Federico II, nel 1228, annunciò la sua partenza per la Sesta Crociata.
Federico incluse, inoltre, il Castello, nel 1240, tra i Castelli del Giustizierato della Terra di Bari.

Alla caduta sveva, Carlo I d'Angiò, il nuovo sovrano, percepì immediatamente l'importanza strategica di Barletta e del suo Castello e intervenne sull'intera fortezza, facendo approntare dal sovrintendente della curia reale, Pierre d'Angicourt, numerosi lavori e modifiche alla struttura. 
Per ordine del sovrano angioino venne costruito il nuovo palatium (scomparso nel Cinquecento), venne sostituita la torre normanna a sud - est con una torre di forma circolare, si scavò il fossato intorno al castello, vennero rafforzate le mura esistenti e fu costruita la nuova porta d'accesso al Castello, Porta Trani.
Barletta (BAT) - Castello
Durante il regno angioino, tra il 1308 e il 1312, nelle segrete del Castello vennero rinchiusi i Templari residenti in città (I Templari in Puglia).

Gli Aragonesi rafforzarono ulteriormente le strutture di difesa del Castello e della cinta muraria, proseguendo lo scavo del fossato.

Barletta (BAT) - Castello

Nel Castello, nel 1501, Ferrante d'Aragona, incoronato nel 1459 proprio a Barletta, si stabilì, dedicandosi all'ozio, incurante dell'avvicinarsi delle truppe nemiche di Giovanni d'Angiò. Fu solo l'intervento di Giorgio Castriota Scanderbeg (L'Arbereshe e la Puglia) a salvarlo. Lo stemma dei Scanderbeg e una lastra commemorativa ricordano l'avvenimento. 

Il periodo spagnolo segnò il momento di maggior gloria per il Castello di Barletta.
Tra il 1502 e il 1503 il Castello ospitò il Gran Capitano Consalvo da Cordova e parte dell'esercito spagnolo e durante la celebre Disfida di Barletta (La Disfida di Barletta) fece da cornice a molti degli episodi che accompagnarono la contesa.
Il Castello era però inadatto a difendersi dall'artiglieria e durante il dominio spagnolo si iniziò a capire la necessità di ammodernalo.
Fu Carlo V a dare l'avvio ai lavori di adeguamento del Castello di Barletta ai canoni costruttivi del tempo
Vennero abbattute le costruzioni nei pressi dell'edificio per permettere la ristrutturazione del Castello. 
Si ispessirono le mura e si inglobarono le vecchie strutture. 
Furono realizzati i quattro bastioni angolari.  
Vennero rivestite tutte le strutture delle epoche precedenti, come il palatium angioino, le cui fondazioni costituiscono le pareti di una cisterna per la raccolta delle acque meteoriche posta nel mezzo del cortile interno al Castello.

Il Castello di Barletta assunse così l'attuale aspetto. Una struttura di forma quadrangolare, con quattro bastioni pentagonali agli spigoli, una dotazione di cannoni su tutti i lati e un fossato su tre lati, mentre il quarto lato affacciava sul mare.
Le mura del Castello raggiunsero uno spessore variabile dai 5 ai 12 metri e vennero costruiti in pietra calcarea tagliata in pietra quadrata.

L'ingresso del Castello è preceduto da una piazza d'armi, davanti alla quale si erge il Rivellino. Superato questo primo accesso si trova un ponte in muratura a tre arcate. La quarta arcata, in tufo, è stata sostituita durante i lavori di restauro.

Barletta (BAT) - Castello

Il portale d'ingresso si apre al centro della facciata meridionale e presenta un accesso rettangolare inglobato in un'arcata. Un successivo ingresso quadrangolare è sovrastato da un architrave ornato di decorazioni.

Superato il portale si accede ad un atrio coperto con volta ogivale. 
Alla destra dell'atrio c'è l'accesso alla sala che ospita il Sarcofago degli Apostoli, prima testimonianza del Cristianesimo a Barletta, risalente al periodo tra il III e il IV secolo.


Barletta (BAT) - Castello

L'intera struttura si articola intorno al cortile dalla forma quadrata
Il cortile conserva al suo interno una antica colonna militare romana della via Traiana, proveniente da Canne e trasferita nel Castello di Barletta dal 1820. Sulla colonna è presente un'epigrafe incisa sul cippo calcareo.

Dal cortile è possibile accedere sia ai piani superiori che ai sotterranei del Castello.

Nei sotterranei spicca la presenza della casamatta del Bastione di Sant'Antonio che presenta una pianta circolare ed una copertura a calotta con al centro un oculus, come quello del Pantheon romano.
Nell'area nord dei sotterranei, inoltre, si trova un locale dove è possibile scorgere un'uscita a mare provvista di uno scivolo per tirare all'interno della struttura le imbarcazioni.

Barletta (BAT) - Castello

Risalendo in superficie, sempre dal cortile si raggiunge il primo piano del Castello di Barletta
Il primo piano è suddivisibile in due parti: quella svevo - angioina, a sud - est, alla quale è possibile accedere dalla scala monumentale addossata al lato orientale, e quella spagnola, comprendente tutta la restante area del Castello, che si raggiunge attraverso la scala grande posta a ridosso del prospetto occidentale.

L'ala occidentale presenta ambienti comunicanti tra loro, in un gioco prospettico che rende possibile la scansione intera del percorso. Questa area presenta caratteristiche chiaramente "civili", con un salone di rappresentanza, in cui si trova un ampio camino e ambienti di dimensione maggiore. Molto probabilmente si tratta degli alloggi dei soldati.

Barletta (BAT) - Castello

L'ala federiciana, invece, è caratterizzata dalla copertura con la volta a sesto acuto e dalla presenza di un camino ricavato nella parete sul fronte meridionale.

Cessata la paura di attacchi turchi il Castello perse la sua funzione principale.

Tra il 1860 e il 1870 fu carcere militare e nel 1876 fu acquistato dal Comune di Barletta.

Il 24 maggio 1915, durante la fase iniziale della Prima Guerra Mondiale, il Castello venne bombardato dalla nave austriaca Helgoland che colpì con sei cannonate il fronte nord e il bastione settentrionale, esposti al mare. Il Castello riuscì a non subire ulteriori danni grazie all'intervento del cacciatorpediniere Turbine, giunto in soccorso della città.
Ancora oggi sono evidenti sul lato nord i segni dell'attacco, segni che evidenziano anche la solidità della struttura.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, subito dopo l'Armistizio, fu sede di un presidio militare che oppose resistenza alle truppe tedesche che volevano conquistare la città.

Barletta (BAT) - Castello

Oggi il Castello, dopo i lavori di restauro avvenuti tra il 1973 e il 1987, è circondato da bellissimi giardini su tutti i lati, tranne che sul fronte nord che si affaccia sul mare, ed è diventato il centro della vita culturale cittadina, ospitando il Museo Civico di Barletta e la Biblioteca.

Il Castello di Barletta fa parte anche dell'immaginario cinematografico italiano, avendo fatto da set a diversi film, tra i quali vanno ricordati Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, Otello di Franco Zeffirelli e I Cavalieri che fecero l'impresa di Pupi Avati.

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