giovedì 9 agosto 2012

Il Castello di Deliceto

Simbolo del paese di Deliceto, il Castello Normanno - Svevo domina il piccolo centro del Subappennino Dauno e dalle sue torri è possibile ammirare tutta la Capitanata e il Gargano.
Deliceto (FG) - Castello normanno - svevo
Il Castello venne eretto intorno al 110, sotto Roberto il Guiscardo, dal capitano normanno Tristaino. E' molto probabile che il Castello venne costruito su un precedente edificio risalente alla seconda metà del IX secolo, cioè all'età longobarda, come hanno dimostrato alcuni ritrovamenti archeologici.

Deliceto (FG) -  Castello normanno - svevo

La posizione del Castello di Deliceto permetteva di controllare facilmente i movimenti dei nemici. Emerge chiaramente la sua funzione difensiva e di prigionia a scapito di quella residenziale, come è confermato dalla scarsezza di elementi decorativi.

Il Castello aveva in origine forma triangolare, ma i successivi lavori di modifica nel corso dei secoli hanno dato all'edificio la forma di un trapezio irregolare.

Deliceto (FG) - Castello normanno - svevo

Lungo le mura perimetrali c'è un camminamento che unisce i tre torrioni che si trovano su tre dei quattro angoli. Due torri, quella del Molo e quella Parasinno, sono rotonde. Mentre il torrione normanno, il Donjon, alto più di 30 metri, ha forma quadrata e dalla sua vetta si riesce a dominare con lo sguardo tutta la Capitanata.

Interessante è la storia e la funzione della torre Parasinno. La torre deve il suo nome al termine arabo Parasin, ladrone. Al suo interno tradizione vuole che fosse presente un Mulino a Rasoi, strumento di tortura utilizzato, soprattutto, sempre secondo la leggenda, contro i Saraceni colpevoli di furto o di altri reati. I corpi dei detenuti passati dal Mulino a Rasoi venivano lasciati cadere, senza vita, dalla vicina rupe.
Mulino a Rasoi o meno, i sotterranei della torre sono caratterizzati da piccoli ambienti, stretti e poco accoglienti, luoghi di carcere e detenzione. In alcuni di questi locali si possono ancora notare, incise nei muri, croci benedettine e latine, il sole, scudi recanti scritte, mani, foglie e iscrizioni in italiano, latino e greco.
Deliceto (FG) - Castello normanno - svevo
Il Donjon sovrasta il paese, verso il quale è orientato in segno di dominio e supremazia. E' nel Donjon che risiedeva il signore di queste terre o il sovrano durante le sue visite.

Entrando nel Castello, dal Donjon, si accede direttamente al cortile centrale dell'edificio. Qui riusciamo a capire l'autosufficienza e l'indipendenza del Castello. Troviamo, infatti, un grande pozzo ortogonale al centro del cortile e, intorno a questo, le stalle, gli alloggi e le grandi stanze un tempo adibite a deposito.

Deliceto (FG) -
Castello normanno - svevo

Sul portale di ingresso al Castello troviamo lo stemma della famiglia Piccolomini, una delle tante nobili famiglie  cui appartenne il Castello di Deliceto.

Alla destra del Cortile si trovano gli alloggi, una cappella e un atrio d'accesso che introduceva alla Sala Magna del Castello. Sulle porte d'ingresso della Sala troviamo lo stemma di Alessandro d'Aragona, Marchese di Deliceto, mentre nell'ingresso interno si trova, invece, una mezzaluna, simbolo dei Duchi Longobardi di Benevento.
Stemmi e simboli, questi, delle varie dominazioni e dei vari padroni del Castello di Deliceto.

Dalle scuderie è possibile scendere e vedere le rocce su cui si poggi la costruzione intera e si può, inoltre accedere ad una grotta naturale.

Deliceto (FG) -
Castello normanno - svevo

Il Castello di Deliceto è stato, recentemente, utilizzato come set cinematografico. Qui, infatti, sono state girate alcune scene del film del regista Mario Martone, "Noi Credevamo", dedicato al Risorgimento italiano.

Il Castello di Deliceto conserva tutta la sua imponenza e custodisce la memoria storica di Deliceto e dei signori che hanno attraversato e vissuto queste terre.

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