mercoledì 15 agosto 2012

Il Castello di Otranto

Punto strategico per i rapporti commerciali e culturali con l'Oriente, da sempre Otranto ha avuto bisogno di sistemi di difesa e opere fortificate che la proteggessero dagli attacchi nemici. 
Il Castello è il capolavoro dell'architettura militare che per secoli ha difeso la città salentina.
Otranto (LE) - Castello
Nel 1067, durante una delle tante battaglie e guerre del tempo, Otranto venne assediata e le sue opere di difesa furono gravemente danneggiate. Pochi anni dopo Roberto il Guiscardo, signore normanno di queste terre, decise di riparare e potenziare le stesse opere di difesa.

Otranto (LE) - Castello

Anche Federico II lasciò traccia di sé nel Castello
Nel 1228 il Puer Apuliae ricostruì le opere difensive della città. Di questi lavori rimangono testimonianze nella torre del corpo mediano cilindrico, inglobata nel bastione a punta di lancia, e nella cinta muraria di nord - est.

Le opere di fortificazione del Castello furono aggiornate nel corso dei secolo dalle dominazioni che vi si sono avvicendate.

Otranto (LE) - Castello

Alcuni studi lasciano supporre che il Castello fosse originariamente progettato con una pianta con nucleo centrale quadrangolare, scandita agli angoli da torri cilindriche.

Dopo il Sacco di Otranto, nel 1480, il Castello venne ricostruito da Alfonso d'Aragona, duca di Calabria. Della fase aragonese rimangono solo un torrione e parte delle mura.

Alla fine del Quattrocento Otranto passò ai Veneziani che potenziarono il Castello con l'aggiunta di artiglierie e bombarde.
Otranto (LE) - Castello
L'aspetto attuale del Castello si deve ai Vicerè spagnoli che ne fecero un capolavoro di architettura militare.

Otranto (LE) - Castello

Nel 1535 Don Pedro di Toledo, di cui si può ammirare lo stemma sul portale d'ingresso e sulla cortina esterna, potenziò ulteriormente le opere di difesa del Castello.

Nel 1578 vennero aggiunti i due bastioni poligonali, sul versante rivolto al mare, che inglobarono il preesistente bastione aragonese.

Nel Seicento l'architetto leccese G.F. Saponaro venne incaricato di rafforzare ulteriormente il Castello.

Oggi il Castello si presenta a pianta pentagonale, circondato da un ampio fossato e scandito da quattro torri circolari in carparo e una protesa verso il mare. Su un lato si apre il ponte levatoio.

Si devono ammirare  diversi particolari architettonici come le torri Alfonisina, Duchessa e Ippolita, e il bastione detto Punta di Diamante.

Al suo interno il Castello presenta subito una piazzetta d'ingresso e un ballatoio superiore intorno al suo perimetro. 
Otranto (LE) - Castello

Le sale superiori del Castello hanno lo scopo di ingannare e disorientare il nemico.

Le sale circolari delle torri hanno finestre con bocche di fuoco. Di particolare interesse è la Sala Triangolare, opera dell'architetto Ciro Giri. La sala è costituita da un asse longitudinale che sostiene le parti realizzate con pietre posizionate a spina di pesce.

Le sale inferiori alla piazzetta sono ricche di scorciatoie, sotterranei e vie di fuga.

Il Castello di Otranto ricopre un ruolo importante anche nella storia della letteratura. Il Castello, infatti, ha ispirato il primo romanzo gotico della storia, Il Castello di Otranto di Horace Walpole (1764).
Otranto (LE) - Veduta dal Castello
Il Castello rimane ancora oggi il punto di riferimento di Otranto ed è il luogo simbolo che racconta la storia della città, spesso legata alle forti contrapposizioni fra l'Occidente cristiano e l'Oriente musulmano.

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