Passeggiando per le stradine della parte più antica di Vieste, dalle parti del Duomo cittadino, a colpire l'attenzione è una roccia, una roccia dalla storia tragica e comune a molte cittadine pugliesi. E' la Chianca Amara, che ricorda a tutti il tragico assedio turco di Vieste del 1554.
Vieste (FG) - La Chianca Amara |
Luglio 1554. Draguth Rais, la Spada snudata dell'Islam, uno dei più temuti e feroci comandanti della flotta ottomana, si presentò alla popolazione di Vieste con 70 galee e le peggiori intenzioni.
Vieste (FG) - Il Duormo |
Gli abitanti della cittadina garganica si rifugiarono immediatamente dentro le mura per resistere all'assedio turco, nell'attesa dell'arrivo dei rinforzi e dei soccorsi richiesti.
Le uniche truppe che si fecero vedere furono quelle eroicamente arruolate dal nobile napoletano Nicola Antonio Dentice che con un piccolo manipolo di uomini sfiderà le truppe turche e morirà da eroe cercando di difendere Vieste e i suoi abitanti.
I Turchi avevano posizionato un cannone sulla costa e con quello iniziarono a bombardare senza sosta Vieste.
Il coraggio e la resistenza viestina duravano ormai da una settimana, senza essere scalfiti dal cannone turco.
A tradire fu un solo cittadino che finì per condannare l'intera Vieste.
Secondo alcuni fu un tal canonico Nerbis a tradire, secondo altri fu il Capitano di Guerra cittadino a trattare la resa della città in cambio della salvezza dei suoi abitanti. Entrambi finirono male. Il Nerbis venne impalato dai Turchi, come premio per il suo tradimento. Il Capitano di Guerra fu accusato dal Re di Napoli di essersi arreso senza attendere l'arrivo delle truppe inviate ad aiutare la città.
Fu l'intera popolazione a pagare maggiormente per il tradimento.
I Turchi, infatti, non rispettarono i patti e una volta entrati in città iniziarono a saccheggiare, distruggere e a violentare le donne. Molti cittadini vennero catturati e caricati sulle navi che li condurranno verso la schiavitù e verso gli harem.
Vieste (FG) - La Chianca Amara |
Ma la furia turca non si limitò a questo.
Gli invasori trucidarono uomini inermi, bambini e chi cercò di resistere ancora, decapitandoli o uccidendoli sulla Chianca Amara.
L'assedio terminò con Vieste data alla fiamme e con l'eccidio di 5000 cittadini presso la Chianca Amara.
La Chianca Amara, oggi, è ancora lì, al suo posto, per raccontare la crudeltà, l'eroismo e il tradimento che hanno segnato la storia e la popolazione di Vieste.
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