Chiesa, carcere, azienda elettrica e scuola. Compiti e attività diverse che nel corso degli anni la Chiesa di San Domenico, e il suo convento, ad Andria hanno svolto.
Andria - Chiesa di San Domenico |
Il convento nacque poco dopo grazie ad una donazione della stessa Sveva Orsini ai frati domenicani.
Andria - Chiesa di San Domenico |
L'aspetto gotico originario della chiesa iniziò a essere modificato ben presto.
Nel 1510, infatti, l'edificio fu interessato da opere di rimodernamento. Venne modificata la facciata e fu costruito il portale rinascimentale che ancora oggi è possibile ammirare.
Nuovi lavori interessarono la chiesa nel Settecento, lavori che portarono ad una modifica delle strutture murarie e della distribuzione interna della navata. Vennero chiuse tutte le finestre ogivali laterali e della facciata e il numero degli altari venne ridotto da tredici a cinque.
Nel 1765 iniziò la costruzione del Campanile barocco che affianca la chiesa di San Domenico e che, grazie ai suoi 76 metri di altezza, è ben visibile in quasi tutta Andria. I lavori di costruzione terminarono nel 1769.
Nel 1809 l'ordine domenicano venne soppresso, come previsto dalle leggi napoleoniche, e il convento fu confiscato.
Andria - Chiesa di San Domenico |
Inizia così l'odissea dell'edificio.
Utilizzato, in un primo momento, come carcere, nel 1896 ospitò la neonata azienda elettrica cittadina per poi venire trasformato in una scuola.
La chiesa di san Domenico, oggi, testimonia il tempo e gli stili che si sono succeduti con il suo scorrere.
Si arriva al portale rinascimentale tramite una scalinata in pietra e ci si trova ad ammirare l'opera rinascimentale.
Sull'architrave del portale si trova una conchiglia nella quale è scolpita la Vergine con il Bambino Gesù sulle ginocchia.
All'interno il tempio è ad una sola navata e sono ancora visibili cinque dei tredici altari che erano presenti prima dei lavori settecenteschi.
Andria - Chiesa di San Domenico |
Spicca al suo interno il bel coro ligneo del XVII secolo.
Andria - Chiesa di San Domenico |
Nel sagrestia della chiesa è conservato il corpo mummificato del Duca Francesco II Del Balzo, sulla cui tomba è posto un busto di marmo bianco, che lo raffigura in abito di terziario domenicano, opera dello scultore Francesco Laurama.
La chiesa di San Domenico è un gioiello dimenticato troppe volte, un legame con il passato e con la storia di Andria, basti pensare che qui nel 1797 venne eletto il primo sindaco della storia della città.
Da riscoprire.
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