Santu Paulu meu de Galatina falli 'na grazia a 'sta signurina è un verso di una delle più note pizziche salentine e racchiude al suo interno il legame tra le donne morse dalla tarantola e San Paolo.
Galatina - Chiesa di S. Paolo |
Proprio a San Paolo è dedicata la chiesa, a Galantina, dove per anni le morsicate dalla tarantola si recavano per ricevere sollievo dallo stato di malattia, indotto dal veleno dell'animale.
Il 29 Giugno, in occasione dei festeggiamenti dedicati ai Santi Patroni della cittadina, Pietro e Paolo, le donne chiedevano la grazia al Santo, pregando e bevendo l'acqua miracolosa, attinta dal pozzo attiguo alla Chiesa.
Galatina - Pozzo di S. Paolo |
Ad aumentare quelli che si credevano gli effetti miracolosi della preghiera e dell'acqua era la musica. Durante il rito, infatti, le tarantate si esibivano in balli frenetici al suono di tamburelli, suonati cercando il ritmo giusto per placare gli effetti del morso.
Galatina - Tarantata |
Il legame tra San Paolo e la taranta è avvolto dal mistero e dalla leggenda. Anzi dalle leggende.
La prima leggenda vuole che il culto dedicato a San Paolo risalga a quando il Santo si recò a Malta per convertirne gli abitanti al Cristianesimo. Mentre Paolo si accingeva ad accendere un fuoco venne assalito da un serpente da cui riuscì a liberarsi senza essere morso. Chiaro è qui il riferimento al morso e al veleno.
La seconda leggenda narra che S.Paolo, in uno dei suoi viaggi, giunse in Salento e che, ricevuta ospitalità, donò agli abitanti di Galatina per ringraziargli, il proprio potere di guaritore dai morsi degli insetti e dei rettili velenosi, rendendoli allo stesso tempo, immuni ai morsi stessi.
Il legame tra il Santo e la taranta, però, è anche conflittuale in quanto Paolo è contemporaneamente il protettore dei tarantolati, che a Lui imploravano la grazia, ma anche è colui che inviava la taranta per punire di qualche colpa.
Durante il rito musicale, le tarantate avevano dialoghi col Santo e con lo stesso animale che le aveva morse.
Rito Tarantata |
Tradizione vuole che San Paolo concedesse la grazie anche durante l'esorcismo, ma questo doveva succedere solo in orari precisi. Durante il rito la tarantata vedeva ed ascoltava Paolo e con Lui parlava. Il Santo comunicava alla malata cosa fare per ottenere la grazia, identificandosi con la stessa tarantola che l'aveva morsa. L'arrivo della grazia era anticipata da alcuni segni premonitori: la tarantata durante le pause mangiava ed i cicli delle danze rituali diventavano sempre più brevi. Giunta la grazia, i suonatori cessavano di suonare, le tarantate e gli altri si inginocchiavano per pregare e venivano raccolte le offerte da portare alla cappella del Santo.
Ancora oggi, ogni 29 Giugno, a Galatina si celebra una messa/rito per liberare le tarantate e ringraziare lu Santu Paulu.
Galatina - Chiesa di San Paolo (posizione) |
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