Uno dei siti archeologici più importanti ed interessanti di tutta la Puglia è sicuramente quello di Egnazia, in provincia di Brindisi.
Egnazia (BR) |
Egnazia (BR) |
Di Egnazia parlano molti autori latini. E' citata da Plinio, da Strabone e da Orazio che, raccontando di un suo viaggio da Roma a Brindisi, ebbe occasione di parlarne.
Il primo insediamento risale al XV sec. a.C., durante l'età del Bronzo. Nell'VIII secolo inizia la fase Messapica, comune a tutto il Salento, che terminerà solo nel III secolo con l'occupazione romana. A questa fase risale la cinta muraria, costruita per difendere la città dagli attacchi tarantini.
Con l'arrivo dei romani la città conoscerà un periodo di monumentalizzazione. Sarà Marco Vipsanio Agrippa, sotto il cui patronato si era posta Egnazia, a farsi promotore di importanti realizzazioni di edilizia pubblica, che rientravano nella politica del consenso di Ottaviano Augusto, ripagando i cittadini della loro fedeltà durante la Guerra Civile. A questa fase risalgono: il Criptoportico; il Porto; il Foro; la Basilica civile; l'Anfiteatro, al cui interno si svolgevano i Ludi Megalenses, una settimana di spettacoli teatrali dedicati alla dea Cibele; le Terme Pubbliche.
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Durante il regno di Traiano, la città conobbe un secondo periodo di sviluppo urbanistico, dovuto in parte alla pavimentazione della Via Traiana, che in città faceva tappa. A questo periodo risalgono il cosiddetto Sacello delle divinità orientali e altri edifici pubblici.
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Il declino dell'Impero segnò una fase di declino anche per la città. Nella fase tardo-antica, Egnazia si sviluppò nel settore meridionale, arricchendosi di grandi complessi edilizi connessi all'attività paleocristiana. Risalenti a questo periodo sono: la Basilica episcopale, la cui distruzione risale probabilmente alla guerra greco - gotica; e la Basilica Quagliati, databile tra il VI e il VII secolo d. C.
Poco si conosce della fine di Egnazia. Molto probabilmente fu saccheggiata dai Vandali o dai Goti, quando ormai i suoi abitanti si erano ridotti a vivere nelle antiche tombe a camera, riadattate per ospitare le famiglie che si rifugiavano al loro interno.
Alcuni sostengono che la diffusione della malaria e l'insicurezza dovuta dalla sua posizione (frequenti erano gli attacchi dei Saraceni) spinsero i pochi abitanti a rifugiarsi nell'entroterra, dando vita alla città di Fasano e ripopolando Monopoli.
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Gli scavi iniziarono, purtroppo, con finalità di saccheggio. Alcuni ufficiali francesi, nel 1809, cominciarono a sondare il terreno circostante le rovine per ricavarne reperti da rivendere al mercato clandestino.
La storia andrà avanti sino al 1912, quando si iniziò a scavare metodicamente. Gli scavi riprenderanno nel 1939, poi nel 1964 e nel 1978, quando venne costruito l'attuale museo archeologico.
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Ancora oggi sono in corso importanti scavi volti a riportare alla luce altre testimonianze del ricco passato di Egnazia.
interessante
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