domenica 20 novembre 2011

La Basilica del Santo Sepolcro a Barletta

Non passa certo inosservata, a chi visitasse Barletta per la prima volta, la Basilica del Santo Sepolcro. E l'effetto non cambierebbe neanche per chi a Barletta fosse di casa.
Barletta - Basilica Santo Sepolcro
L'edificio è diventato col passare dei secoli uno dei simboli della città.
Le origini della Basilica, come emerge anche dalla sua intitolazione, conservano uno stretto legame con la Terra Santa e con il Sepolcro di Gesù Cristo.

Basilica Santo Sepolcro

La chiesa sorge in una posizione strategica tra due antichi assi strategici di comunicazione, l'Adriatica e la Via Traiana, che conduceva a Roma. La Basilica, quindi, diventò ben presto meta di transito per i pellegrini diretti in Terra Santa e per i Crociati che partivano dal porto di Barletta per andare a combatte in nome della fede.

L'edificio sorge sui resti di un'antica basilica medievale, a cui era addossato l'antico Spedale dei Pellegrini, e che risalirebbe ad un periodo tra la fine dell'XI secolo e l'inizio del XII secolo. 

Basilica Santo Sepolcro

Le origini della Basilica sono incerte. Alcuni studiosi ritengono che l'edificio sarebbe precedente alle Crociate e alla nascita dell'Ordine del Santo Sepolcro. Questa ipotesi diventa fattibile se si pensa che il fervore cristiano spingeva i pellegrini a mettersi in cammino verso i luoghi della Terra Santa, ancora prima che si iniziasse a parlare di Crociate. 

Secondo altri le origini dell'edificio risalirebbero al periodo normanno. Altri studiosi ritengono che la fondazione della chiesa sia opera dei Cavalieri del Santo Sepolcro che, tornati dalla Palestina, realizzarono la Basilica insieme ad altri edifici religiosi e civili in tutta la Puglia.
Basilica Santo Sepolcro
Incerte sono anche le origini della Basilica romanica che sorse sui resti della precedente costruzione medievale. 

Basilica Santo Sepolcro

Le notizie iniziano a diventare più numerose e più certe con il passare dei secoli. 

Sappiamo, infatti, che sotto il dominio svevo la Basilica ottenne da Federico II concessioni e sovvenzioni che durarono fino alla morte dell'Imperatore e che permisero la nascita e lo sviluppo del quartiere che portava il nome dell'edificio religioso. 

Durante il regno angioino la chiesa venne restaurata una prima volta e l'Ospedale adiacente venne ricostruito per intero. Ma un terremoto, nel 1456, provocò gravi danni al campanile situato sull'ala nord-ovest della chiesa.

Nel 1503, anno della Disfida di Barletta (La Disfida di Barletta. Italia vs. Francia, prima di Zidane e Materazzi), la città venne colpita da una terribile epidemia di peste, durante la quale le autorità cittadine, per volere della città, fecero voto di portare in processione la Santissima Eucarestia, esposta nella Basilica.

Basilica Santo Sepolcro

Nel 1731, un nuovo violento terremoto colpisce la città, facendo crollare il portico antistante la facciata principale e provocando lesioni strutturali al campanile cinquecentesco. Nel 1770 venne fatto demolire il corpo orientale della Chiesa, che dava segni di cedimento strutturale, e il campanile venne demolito e sostituito con quello attuale dalle forme barocche.

La Basilica, alla fine del XIX secolo, andò incontro ad un notevole stato di degrado e gli edifici vicini ad un totale stato di abbandono.

Solo negli anni Trenta e Quaranta iniziarono i primi parziali lavori di restauro, a cui seguì il restauro dell'intero edificio, tra il 1968 e il 1972, che portò al ritrovamento di reperti della Basilica medievale e alla riproposizione della copertura originaria della chiesa.

L'attuale Basilica, dopo quasi un millennio di lavori, è caratterizzata da uno stile gotico temperato, con un assetto longitudinale con orientamento est - ovest, con l'altare posto ad oriente. All'interno la chiesa rispetta la classica impostazione basilicale con le tre navate.

Tesoro della Basilica

La Basilica merita una visita accurata, oltre che per la sua bellezza e la storia, anche per i tesori che custodisce al suo interno. 
Infatti, quando San Giovanni d'Acri venne conquistata (1291) furono messe in salvo alcune delle reliquie del Santo Sepolcro di Gerusalemme, conservate in città. Le reliquie furono portate a Barletta e vengono custodite, ancora oggi, nella Basilica.
Si possono, quindi, ammirare capolavori come la Croce Patriarcale, contenente al suo interno la reliquia della Santa Croce; il Tabernacolo a forma di cubo; la Colomba eucaristica in rame dorato; l'Ostensorio gotico.

All'uscita dalla Basilica non può mancare l'incontro con la gigantesca statua del Colosso di Barletta. Il Colosso è statua bronzea di 4,50 m, risalente al V secolo, che oggi spicca davanti al fianco sinistro della Basilica. 

Colosso di Barletta
Gli abitanti di Barletta identificano la statua, di fattura bizantina, con l'imperatore Eraclio I, che ebbe il merito di recuperare la Vera Croce contro i Sasanidi. Ma, quasi sicuramente, la statua raffigura l'imperatore Teodosio II. 
La tradizione vuole che il Colosso fosse stato asportato dai Veneziani durante il Sacco di Costantinopoli (1204) e abbandonato durante il viaggio di ritorno sulla spiaggia di Barletta, durante una tempesta.
Alcuni ritengono che la statua fu rinvenuta, tra il 1231 e il 1232, a Ravenna, durante degli scavi voluti da Federico II, e poi spedita, sempre per volontà del Puer Apuliae in Puglia, dove si trova ancora oggi.


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