sabato 26 novembre 2011

La Fortezza di Lucera

Quando Federico II salì al trono si ritrovò a dover fronteggiare l'ostilità di chi voleva il potere per se, di chi voleva separare la corona imperiale da quella siciliana, da chi voleva liberarsi dal giogo imperiali. Lo Stupor Mundi si trovò ad affrontare, inoltre, un'altra sfida, che riguardava la capacità di amalgamare e governare territori e popolazioni diverse tra loro. Tedeschi, italiani, cristiani, ebrei e musulmani. La sua corte e il suo regno sono passati alla storia anche per il mix di popolazioni e di personalità che ruotavano intorno alla sua persona.
Lucera (FG) - Fortezza Svevo-Angioina
La storia della Fortezza di Lucera è segnata da questa volontà di tenere uniti popoli così differenti ed è una storia che nasce lontano dalla Puglia.

Lucera (FG) - Fortezza Svevo-Angioina

Quando Federico venne incoronata, in Sicilia era forte l'azione di gruppi di resistenza islamica. Il loro obiettivo dichiarato era ripristinare il dominio dell'Islam e delle sue truppe sull'isola italiana. 

Per combattere questi gruppi Federico II, nel 1220, prese una decisione forte. Decise, cioè, di espellere dall'isola tutti i musulmani e di reinsediarli nell'Italia continentale. Fu così che quasi 20.000 musulmani vennero insediati di forza a Lucera. Qui non si arresero, ma continuarono a ribellarsi, fino a quando le truppe imperiali non assediarono la città. Quando la situazione si calmò, i musulmani contribuirono alla prosperità della città e divennero fedeli servitori di Federico II e della sua famiglia, al punto da combattere nel suo esercito.

Lucera (FG) - Fortezza Svevo-Angioina

E' in questa situazione che Federico, nel 1233, decise di costruire un palazzo a Lucera, sul colle più alto della zona, l'antica acropoli della città, che dominava tutto il territorio circostante. 

Il palazzo venne costruito sulle fondamenta di un'antica cattedrale romanica, di cui ancora oggi si possono vedere i resti, e divenne ben presto una sede fastosa, che finì per ospitare una delle Zecche di Stato e parte del tesoro imperiale. Secondo alcuni studiosi, il palazzo aveva un'intera parte adibita ad harem, per rendere il soggiorno imperiale più piacevole.

A governare la residenza, quando l'Imperatore non c'era, troviamo Giovanni Moro, chiaro simbolo di scalata sociale all'interno della corte federiciana. Giovanni Moro era figlio di una schiava saracena. Grazie alle sue qualità e alla sua fedeltà riuscì ad assumere notevole peso politico presso la corte sveva. La sua fedeltà, però, venne meno con Manfredi, quando si schierò con il Papato contro il discendente di Federico. Il suo tradimento venne ben presto punito dai Saraceni, che lo catturarono e lo uccisero.
Lucera (FG) - Fortezza Svevo-Angioina
Alla caduta sveva, Lucera passò sotto il dominio degli Angioini, che decisero di modificare il complesso voluto da Federico, che da residenza imperiale divenne castello fortificato, sede permanente di un presidio militare. Il nuovo edificio venne costruito utilizzando materiale delle costruzioni romane ancora presenti nella zona. 


Lucera (FG) - Fortezza Svevo-Angioina

Gli Angioini dotarono la Fortezza di una lunga muraglia interrotta da bastioni quadrilaterali e, sulla porta orientale, da sette torri pentangolari. Gli angoli di questo stesso tratto sono muniti di due baluardi cilindrici: la torre del Leone e la torre della Leonessa, che conserva ancora oggi la merlatura originaria.

La colonia musulmana di Lucera durò per circa 80 anni, fino al 1300, quando venne smantellata e i suo abitanti uccisi per ordine del nuovo sovrano angioino, Carlo II d'Angiò.

Oggi della Fortezza e del palazzo federiciano rimane ben poco. Il complesso fu danneggiato dal terremoto che nel 1456 colpì la zona e fu quasi completamente demolito nel XVIII per utilizzarne il materiale di risulta per la costruzione dell'attuale tribunale. Solo nel XIX secolo iniziarono i primi restauri.
Lucera (FG) - Fortezza Svevo-Angioina
La Fortezza è, però, una miniera archeologica, un sito antichissimo nel quale sono visibili tracce di epoche diverse: capanne neolitiche, ruderi del periodo romano e di quello svevo, condotti idrici, cunicoli e i resti di una chiesa ad una navata. Un patrimonio storico e culturale da difendere e da visitare.

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