mercoledì 30 novembre 2011

L'Arbereshe e la Puglia

Visitando la Puglia può capitare che qualcuno si rivolga a noi con un sonoro Falem o che ci chieda molto gentilmente Si Je. Tranquilli, ci stanno solo salutando e chiedendo come va. In arbereshe.

Giorgio Castriota Scanderberg
L'arbereshe è la lingua parlata dalla minoranza etnica e linguistica albanese presente in Italia.

Casalvecchio di Puglia (FG)

L'origine della loro presenza risale al XV secolo, quando molti albanesi seguirono in Italia Giorgio Castriota Scanderberg, l'eroe nazionale albanese e paladino della cristianità conto le mire espansionistiche e di dominio dell'impero ottomano.

Il Castriota era figlio di un principe albanese, ucciso dai Turchi per essersi ribellato al loro dominio sull'Albania. I suoi figlio vennero presi in ostaggio dai Turchi. Giorgio crebbe alla corte del Sultano, dove si distinse per capacità ed intelligenza, parlando perfettamente, oltre che l'albanese, il greco, il turco, il latino, il bulgaro e il serbo-croato. Divenne ben presto esperto nell'uso delle armi ed esperto di strategia militare, ottenendo la fiducia e la stima del Sultano, contro il quale non esitò a schierarsi per vendicare la morte del padre, divenendo paladino della causa albanese e di quella cristiana.

Chieuti (FG)

Giorgio Castriota chiese aiuto per la sua lotta contro l'Impero Ottomano ai sovrani cattolici, ricevendo aiuti soprattutto da parte del Re di Napoli che, per premiare la volontà e le vittorie del condottiero albanese, gli concesse i feudi di Monte Sant'Angelo, Trani e San Giovanni Rotondo.

Durante la guerra di successione napoletana, il Castriota si schierò dalla parte del legittimo erede al trono, Ferdinando d'Aragona, cogliendo per questo importanti vittorie e ottenendo in cambio terre e altri aiuti per la lotta all'indipendenza della sua nazione.

Molti Albanesi seguirono il Castriota in Italia per rimanere liberi, per mantenere la fede cristiana e per sottrarsi al giogo ottomano e molti decisero di rimanere in Puglia anche dopo la fine della guerra di successione e dopo la morte del condottiero albanese.
San Marzano di San Giuseppe (TA)
Il legame tra il Castriota e la Puglia si rafforzò anche dopo la sua morte, quando i suoi discendenti vennero insigniti dei titoli di Duca di San Pietro in Galatina e di signori della Contea di Soleto.

L'origine albanese è comune a molti paesi del Sud Italia. In Puglia sono 3 i comuni che legano la loro storia a quella dei guerrieri albanesi: Casalvecchio di Puglia e Chieuti, in provincia di Foggia, e San Marzano di San Giuseppe, in provincia di Taranto.

Casalvecchio di Puglia (Kazaliveqi in arbereshe) fu fondata intorno al 1500 da alcuni profughi greco-albanesi fuggiti alla tirannia turca; a Chieuti (Qefti) si stabilì una numerosa comunità albanese giunta al seguito del Castriota. San Marzano di San Giuseppe (Shen Mercani) è l'unico comune salentino in cui si conserva viva la parlata arbereshe, dovuta allo stanziamento, in questo territorio, a partire dal XV secolo, di popolazioni provenienti dal paese delle aquile.
Arbereshe

Oltre alla lingua e, in alcuni casi, alla religione greco-ortodossa, sono suggestive le tradizioni che le popolazioni albanesi hanno portato con loro durante la fuga per la libertà e che ancora resistono in questi territori, insieme al ricordo dell'eroe Giorgio Castriota Scanderberg.

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