sabato 8 ottobre 2011

I Mostri di San Cesario

A San Cesario esiste un luogo dove perdersi, dove inseguire la fantasia e l'arte di un personaggi poco capito, come spesso accade, dai suoi concittadini e osannato nel resto del mondo per le sue opere, per i suoi dipinti e per le sculture, che molti, in questo paese salentino, avrebbero voluto distruggere, vedendo in queste solo orribili mostri.
San Cesario - Il Santuario della Pazienza
Ezechiele Leandro potrebbe rappresentare alla perfezione l'evangelico Nemo propheta in patria.
Ezechiele Leandro

La sua storia è uguale a quella di tanti altri uomini del Sud. Trovatello affidato alle cure del locale orfanotrofio, abbandona presto gli studi e inizia a lavorare. Emigra all'estero pur di vincere la povertà e di vivere dignitosamente.

A riportarlo in Italia è la guerra. Richiamato alle armi, si trasferisce a San Cesario, dove alla fine della guerra inizierà la sua attività lavorativa di rottamaio e di riparatore di biciclette.

E' in questo periodo che Leandro si accosta all'arte, che diventerà la passione della sua esistenza, l'amore che riscatterà la vita difficile condotta fino a questo momento.

Il primo amore è la pittura, dove forte è il dominio della natura, della sua rappresentazione viva. Alla pittura seguirà la scultura, dominata dall'allegoria, da quelli che gli abitanti di San Cesario chiamavano mostri e avrebbero voluto vedere distrutti, per paura e, soprattutto, per ignoranza.

Opera pittorica

L'amore per l'arte spinge Leandro a trasformare la sua casa in un museo dove esporre le sue opere. Inizia così la trasformazione del giardino dell'abitazione in quello che diventerà , col tempo, il Santuario della Pazienza, un corpus di oltre 2000 opere che ancora oggi attraggono turisti e curiosi da ogni parte del mondo.

I problemi con i suoi concittadini non rispecchiano il successo che, negli stessi anni, l'artista andava riscuotendo lontano da casa, dove venivano organizzate mostre interamente dedicate alla sua opera e dove giornali e televisioni si occupavano di lui, sancendo in questo modo la sua definitiva consacrazione artistica.

Alla fine la fama di Leandro riuscì a cambiare il suo rapporto con gli abitanti di San Cesario, che finalmente compresero il genio che avevano così tanto osteggiato. La riappacificazione era ormai vicina. Si decise di dedicare una mostra personale nel Museo d'Arte Contemporanea del paese, dove le opere di Leandro avrebbero dimostrato tutto il loro valore. Fu l'artista stesso ad occuparsi personalmente dell'organizzazione dell'esposizione.
San Cesario - Il Santuario della Pazienza
La beffa finale giunse a questo punto della storia. A pochi giorni dall'inaugurazione della mostra, che avrebbe sancito la pace tra l'artista e la sua città, Leandro morì, senza poter raccogliere il giusto riconoscimento da parte di San Cesario alla sua arte naif e alle sue opere considerate, spesso, spaventose.

Oggi la sua Casa Museo e il Santuario della Pazienza sono meta obbligatoria per chiunque si trovi a San Cesario e rappresentano un monumento perenne al genio pugliese.

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