giovedì 27 ottobre 2011

Il fulcro di Barletta. Santa Maria Maggiore

La Basilica di Santa Maria Maggiore ha esercitato sullo sviluppo di Barletta una forza centripeta, divenendo fulcro della vita civile e religiosa della città.
Barletta - Santa Maria Maggiore

Tutto il centro storico ruota intorno all'edificio, che sorge tra il Castello e l'antico Borgo Santa Maria. Ancora oggi percorrendo via Duomo, immediato e forte è l'impatto con il suo campanile, simile al campanile della Cattedrale di Trani (Il Simbolo di una città. La Cattedrale di Trani e A spasso per Trani)


Barletta - Santa Maria Maggiore

L'edificio, come tanti altri edifici religiosi, sorge su precedenti costruzioni che avevano la stessa funzione.

Le tracce più antiche risalgono addirittura al IV - III sec. a.C. A questo periodo risalgono la struttura ipogea e le tombe a grotticella, al cui interno sono stati ritrovati scheletri umani e corredi funebri.
L'ipogeo, situato cinque metri sotto il livello del mare, è caratterizzato da un corridoio che conduce alle tombe, scavate nella roccia. Gli studiosi pensano che si tratti di un antico tempio pagano dedicato al dio Nettuno. 
Il ritrovamento dell'ipogeo e delle tombe confermerebbe, inoltre, le antiche origini della città e l'arrivo, intorno al IV sec. a.C. dei Bardei (popolazione illirica sconfitta da Alessandro Magno) a Barletta.

Barletta - Santa Maria Maggiore

Nello stesso luogo, secoli dopo, sarebbe sorto il primo nucleo della basilica odierna. Risalgono all'età paleocristiana (VI sec.), le testimonianze della nascita di un edificio religioso, riconducibile alla figura di San Sabino, come testimonia la presenza del suo sigillo personale su buona parte dei mattoni che ricoprono parte della basilica paleocristiana. L'edificio venne utilizzato durante tutto il VII secolo per poi essere abbandonato. 
Solo quando Canosa venne distrutta dai Saraceni molti religiosi tornarono a stabilirsi nell'antica chiesa paleocristiana, di cui rimangono poche tracce del pavimento mosaicale a motivi floreali.

Nel frattempo Barletta, grazie all'attività del suo porto, cresceva e si arricchiva. L'arrivo dei Normanni segnò una svolta anche per la storia della Basilica. Iniziarono, infatti, nel 1147 i lavori per la costruzione della nuova basilica, in stile romanico, che terminarono nel 1153. Secondo una leggenda locale, il committente dell'opera fu Riccardo Cuor di Leone, che commissionò l'edificio al ritorno dalle Crociate. Ma la realtà storica è ben diversa. Fu, quasi sicuramente, l'omonimo conte di Andria, a volere il nuovo edificio.
Barletta - Santa Maria Maggiore
La nuova struttura romanica si ingrandiva di giorno in giorno, arricchendosi della torre campanaria e di un arredo interno superbo, a cui contribuirono non poco artisti orientali, che scolpirono i capitelli del ciborio, testimoniando in questo modo, gli stretti legami esistenti tra Barletta e le terre orientali all'epoca delle Crociate.

Barletta - Santa Maria Maggiore

La Basilica e il suo clero aumentarono il proprio potere e la propria ricchezza grazie alle donazioni dei signori normanni e dei nobili della città. 

La sua crescita era proporzionale alla crescita di importanza e di ricchezza della città stessa, che era diventato uno scalo strategico per i traffici marittimi e un punto di partenza per i Crociati e i pellegrini diretti in Terra Santa.

Con l'arrivo degli Svevi la situazione sembrò cambiare. I nuovi padroni non erano così munifici e prodighi nei confronti della Basilica. Ma le donazioni continuarono ad arrivare dai nobili e i sovrani accordarono speciali sgravi fiscali. Questo fece sì che la Basilica continuò ad ingrandirsi ulteriormente.

La città continuò ad estendersi, grazie al suo porto, anche durante la dominazione angioina (XIII sec.).

Barletta - Santa Maria Maggiore

Si decise, quindi, di ampliare ulteriormente la Chiesa. Fu il conte palatino Giovanni Pipino da Barletta a perorare la causa e a "sponsorizzare" il nuovo progetto, sfruttando i suoi buoni rapporti con il nuovo sovrano, Carlo I d'Angiò. Le sue conoscenze a corte fecero sì che a progettare l'ampliamento in stile gotico fosse il più importante architetto di corte, Pierre d'Angicourt.

I lavori terminarono, a causa di vari ritardi e problemi, solo nel XVI secolo.

Oggi la Basilica di Santa Maria Maggiore continua ad essere il centro urbanistico della città di Barletta e a testimoniare la storia della città e di se stessa, come dimostra il doppio stile architettonico che la caratterizza. 

Infatti, la parte anteriore conserva i caratteri romanici, che risalgono alla costruzione normanna, mentre la parte posteriore, mostra spiccati caratteri gotici. 
Barletta - Santa Maria Maggiore
I due stili si fondono a perfezione, donandoci questo capolavoro d'architettura.



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