domenica 23 ottobre 2011

Il Castello Aragonese di Taranto

Taranto conserva i propri simboli in uno spazio raccolto: il Ponte Girevole (Un Ponte tra due anime), il Canale Navigabile e il Castello Aragonese. Tutti vicini e tutti collegati.
Taranto
Il Castello è, sicuramente, il più antico di questi simboli e il più imponente. 

Il primo nucleo dell'edificio risale al 916, quando i Bizantini avviarono i lavori per la costruzione della Rocca, che serviva a proteggersi dagli attacchi dei Saraceni e dei Veneziani.

Taranto - Castello Aragonese

Successivamente, il Castello fu al centro di lavori di ristrutturazione e di ampliamento da parte di normanni e degli svevi-angioni, i nuovi dominatori del Sud Italia.

Quando gli Aragonesi conquistarono il Meridione, capirono subito l'importanza strategica del Castello tarantino. 

Nel 1481 venne realizzato un primo canale navigabile per migliorare la difendibilità del Castello e per consentire il passaggio di piccole imbarcazioni.

Finalmente, nel 1486, Ferdinando II d'Aragona diede a Francesco di Giorgio Martini, architetto e ingegnere militare, l'incarico di ampliare la struttura. Furono questi lavori a dare al Castello l'attuale aspetto.

Taranto - Castello Aragonese

I lavori furono difficili, soprattutto per la mancanza di risorse economiche. Si arrivò a imporre un dazio sulla pesca per poter ultimare i lavori, che terminarono solo nel 1492.

Il nuovo Castello  comprendeva sette torri, di cui quattro unite a formare un quadrilatero, e le rimanenti tre, allineate lungo il fossato fino al Mar Piccolo.

Il Castello svolse il suo compito egregiamente per molti anni. Importante fu la sua funzione nel respingere l'assalto turco del 1594.

Con il passare degli anni e con la fine della minaccia turca, la sua funzione difensiva perse importanza. Tanto che, nel 1707, quando Taranto passò sotto il potere degli Asburgo, il Castello venne utilizzato solo come prigione. La nuova funzione obbligò a portare alcune modifiche all'interno della struttura. 
Taranto - Castello Aragonese
Con Napoleone, il Castello ritornò alla sua strategica funzione difensiva.

Nel 1883,  una delle torri fu demolita per fare posto all'attuale Canale Navigabile e al Ponte Girevole.

Taranto - Castello Aragonese

Nel 1887 il Castello diventò sede della Marina Militare Italiana, sede ancora oggi attiva. Proprio la Marina Militare, nel 2003, diede inizio ai lavori di restauro interno, con l'interno di riportare alla luce l'originaria configurazione aragonese e di identificare le precedenti strutture di età greca, bizantina, normanna e sveva-angioina.
Durante questi lavori sono stati rimossi il cemento e l'intonaco che avevano coperto, durante i lavori che avevano trasformato il Castello in una prigione, le superfici e i pavimenti. Furono, in questo modo, riportate alla luce le superfici originarie di mura e pavimenti.
In questa stessa occasione, inoltre, sono stati scoperti numerosi reperti di diversi periodi che abbracciano quasi 3000 anni di storia.

Oggi il Castello è aperto a tutti i visitatori che vogliano ammirare questo capolavoro di architettura e ingegneria militare.

Al suo interno si può ammirare la Cappella di San Leonardo, oggi di nuovo consacrata, ma che nei secoli scorsi era stata utilizzata come stalla e come corpo di guardia. In questa cappella fu celebrato, molto probabilmente, il matrimonio tra re Ladislao di Napoli e la principessa Maria d'Enghien, signora di Taranto e del suo principato.
Taranto - Castello Aragonese (Cappella di S. Leonardo)
Particolare, infine, è la sala delle torture, la cui volta presenta un foro centrale attraverso il quale venivano amplificate e propagate le urla dei malcapitati, intimorendo, in questo modo, psicologicamente gli altri prigionieri.

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