lunedì 10 ottobre 2011

Un pò di Venezia a Lecce

Camminando per Lecce si rimane affascinati dalle fastose architetture barocche, simboli della ricchezza e dell'amore per l'arte della città salentina.
Lecce - Piazza S. Oronzo
Ad arricchire la città contribuirono, non poco, i Veneziani che animavano una fiorente colonia nel Salento, mercanti, soprattutto, che rendevano vivace la vita commerciale della città e che monopolizzarono un intero quartiere della città.
Lecce - Sedile e Chiesa di S. Marco

La piazza dei Mercanti, come era conosciuta piazza S. Oronzo, con le loro logge e l'ambasciata veneziana, era il centro della fiorente colonia. Negozi, botteghe, librai, argentieri e la chiesetta di San Marco furono il centro di Lecce fino agli inizi del XX secolo, quanto tutto fu abbattuto per far spazio alla costruzione della nuova sede della Banca d'Italia. Dei "Veneziani di Lecce" rimase solo la piccola chiesa e il Sedile.

Si racconta che la colonia veneta volesse una propria chiesa dove onorare il Santo protettore della città lagunare e dove officiare i propri riti religiosi. Il vescovo di Lecce, accettando la loro richiesta, donò la cappella di S. Giorgio, che rapidamente i Veneziani fecero restaurare da Gabriele Ricciardi, il più celebre architetto leccese del tempo. Nel 1543 i lavori erano terminati e la chiesa era pronta ad ospitare i riti veneziani.

L'edificio è sobrio nelle sue forme, con il semplice schema geometrico della facciata di stampo tardo-rinascimentale. Sia la facciata sia le decorazioni in pietra leccese sono riconducibili all'opera e ai gusti dell'architetto leccese.
Lecce - Chiesa di S. Marco

L'interno è formato da un solo vano, caratterizzato da una volta a botte e da una lunetta decorata.

All'esterno spicca, nel prospetto principale, il Leone Alato con il Libro, simbolo dell'evangelista Marco, a cui la chiesetta è dedicata, nonché simbolo di Venezia, città d'origine dei committenti dell'opera.

Unito alla chiesa è il Sedile che risale alla fine del XVI secolo. Il palazzo è un'altra traccia della presenza veneziana in Salento. Infatti, a volerlo fu il veneziano Pietro Mocenigo, in sostituzione del vecchio palazzo abbattuto pochi anni prima.

La struttura unisce lo spirito gotico e rinascimentale. Caratteristici sono i quattro pilastri con la decorazione ad ovuli, che incorporano una colonna, fra i quali si aprono grandi arcate ogivali a sesto acuto sormontate da logge e decorate con trofei.
Lecce - Il Sedile
Anticamente, come si può osservare in stampe d'epoca della piazza, l'edificio era completato da un orologio sormontato da due statue.
Lecce - Stampa d'epoca

La struttura è suddivisa in due piani, di cui quello inferiore con due mura, quella frontale e la superficie di sinistra rivolta verso l'Anfiteatro, aperte da immensi archi ogivali, e al piano superiore una loggia composta da tre archetti.

La sala interna del Palazzo è decorata con affreschi sulla vita dell'imperatore Carlo V.
Lecce - Il Sedile

Sul muro laterale dell'edificio è conservata un'epigrafe in spagnolo che il re di Spagna, Carlo di Borbone, inviò alla città di Lecce, nel 1744, per ringraziare i leccesi del dono di due caraffe con l'olio santo di S. Oronzo.


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