venerdì 28 ottobre 2011

I Templari in Puglia

Le storie e le leggende che circondano i Templari sono tante. Sull'Ordine dei monaci soldati si è scritto e si scrive molto. Ogni giorno che passa spunta una nuova testimonianza sulla vita di quest'ordine che per più di due secoli ha attraversato la storia dell'Europa e del Vicino Oriente.
Sigillo Templare

I Templari hanno lasciato segni profondi nelle storia e nell'arte pugliese. Ed è questo che ci interessa.

Cavalieri Templari

La Puglia era considerata una regione strategica per la sua posizione, crocevia tra Occidente e Oriente. Importante per i Templari è la possibilità di sfruttare i suoi porti come imbarco verso la Terra Santa per i pellegrini e i Crociati, nonché per la spedizione di vettovaglie e derrate alimentari alle guarnigioni templari.

La storia dei Templari pugliesi segue quella di tutto l'Ordine, vivendo momenti di grande splendore e potere e momenti di declino, fino alla sua totale disfatta e distruzione.

La prima testimonianza scritta della presenza dei Templari in Puglia risale al 1143, in una cronaca che segnala la loro partecipazione ad una cerimonia religiosa a Trani.

La politica di insediamento dei Cavalieri in Puglia seguì un piano prestabilito. Le prime domus sorsero nei porti del mar Adriatico, a Trani, Barletta, Molfetta, Bari e Brindisi. In seguito i Templari estesero il loro raggio d'azione verso l'interno, nelle zone più floride e fertili della regione, come la pianura della Capitanata e la Terra di Bari. Templari erano i grandi casali e le masserie con notevoli estensioni terriere (le Grangie). E templari erano i guadagni e le ricchezze che accumulavano dal lavoro e dallo sfruttamento di questi vasti possedimenti.

Masseria pugliese

L'importanza della Puglia nella strategia templare era tale che a Barletta, presso la chiesa di S. Maria Maddalena, aveva sede il Maestro Provinciale da cui dipendevano tutte le domus del Regno di Sicilia.


Durante la dominazioni normanna i Templari non ebbero problemi. 


La difficoltà arrivarono con la salita al trono degli Svevi. Federico II, infatti, dopo un primo momento di indifferenza verso l'Ordine, cambiò presto opinione e iniziò ad avversare i cavalieri. Questo cambiamento fu dovuto all'alleanza tra i monaci/guerrieri e il papato. Quando Federico venne scomunicato i rapporti precipitarono definitivamente. L'imperatore ordinò che tutti i loro beni venissero confiscati e, dopo la presa di Gerusalemme, ordinò ai Templari di non rientrare mai più nella Città Santa, accusandoli di aver attentato ben due volte contro la sua vita.


Solo negli ultimi anni di vita dello Stupor Mundi i rapporti si distesero, al punto che nel suo testamento Federico diede disposizione di restituire all'Ordine i beni confiscati.


I rapporti con gli Svevi migliorarono notevolmente con Manfredi, tanto che i Templari si schierarono con lui contro il Papato.


Con l'avvento degli Angioini, la situazione dell'Ordine in Puglia migliorò ulteriormente. Si riappacificarono con il Papa, di cui divennero "finanziatori" e Carlo I d'Angiò concesse ai Templari di inviare derrate alimentari a San Giovanni d'Acri dai porti pugliesi, ricevendo in cambio l'appoggio e la fedeltà del Tempio.


All'inizio del XIV sec. l'Ordine cominciò ad indebolirsi, favorendo le mire di Filippo IV il Bello, re di Francia, che puntava ad impadronirsi delle loro ricchezze. Il re, con l'appoggio del Papato, scatenò l'Inquisizione contro i Templari in Francia, nei territori pontifici e nel Regno di Sicilia. Per l'Ordine era la fine.

Brindisi - S.Maria del Casale

A Brindisi, nel 1310, ci fu il processo di maggior portata contro i Templari del Sud Italia, che furono accusati e condannati presso la Chiesa di Santa Maria del Casale (Un benvenuto unico a Brindisi. Santa Maria del Casale).


L'importanza strategica della Puglia è dimostrata, anche, dalla moltitudine di domus templari che sorsero in tutta la regione. 


Nella Puglia settentrionale prevalevano gli insediamenti interni nelle terre della Capitanata, ad eccezione di Manfredonia, porto di imbarco di un certo rilievo, e Monte Sant'Angelo, meta di pellegrinaggi (San Michele Arcangelo in Puglia).
Alberona - Torre
Ad Alberona (FG), ad esempio, i Templari possedevano la Chiesa di Santa Maria di Bulgano. A Foggia era attiva una domus identificabile con la Chiesa di San Giovanni de Templo, che nel 1212, fu data alla fiamme durante un'incursione dei cittadini di Troia. Questo, però, non causò l'allontanamento da Foggia dei Templari. A Torremaggiore, i Templari possedevano il monastero di San Pietro, che era la domus più settentrionale della Puglia e che fu ritenuta la più idonea per la celebrazione delle cerimonie di ingresso nell'Ordine.

Andria - Sant'Agostino

Ad Andria, nel XII secolo, edificarono la Chiesa di San Leonardo, che Federico II, nel 1228, donò ai Cavalieri Teutonici e che, nel 1358, divenne degli Agostiniani, che la dedicarono a Sant'Agostino, nome che conserva ancora oggi. A Bari, all'Ordine venne affidata la Chiesa di San Clemente, che divenne ben presto una delle domus più importanti. La chiesa di S. Maria Maddalena, a Barletta, divenne il centro templare più importante e potente nel regno di Sicilia. Tradizione vuole che, a Trani, i Templari edificarono la Chiesa di Ognissanti, nella prima metà del XII secolo. Molfetta, importante per il suo porto, ospitò una domus templare, che provvedeva ad imbarcare vettovaglie e persone dirette in Terra Santa.
Trani - Ognissanti
Nel Salento, gli insediamenti erano limitati, per la scarsa possibilità di sviluppo  agricolo dovuto alle poche risorse idriche e al carattere carsico del territorio.

Di rilievo erano i porti di Brindisi e, in misura minore, quello di Otranto.
A Brindisi esisteva una domus dal 1196, presso la Chiesa di San Giorgio del Tempio, oggi da alcuni accumunata con il Portico dei Templari. La domus brindisina, durante il periodo svevo, ebbe enormi difficoltà, sia per la presenza in città di un clero filoimperiale sia per la crescente importanza del porto di Barletta. Con l'avvento degli Angioini, la domus riacquistò importanza, arricchendosi grazie all'imprenditoria marittima. A Brindisi si tenne il nefasto processo che segnò la fine della presenza templare nel Sud Italia. A Lecce la domus era ubicata presso la Chiesa di S. Maria del Tempio, nota anche come S. Maria della Sanità. A Maruggio, infine, i Templari bonificarono e prosciugarono i terreni paludosi che circondavano la zona, stabilendosi o nella zona dove in seguito sorse il Castello dei Cavalieri di Malta o presso la Cappella della Madonna del Verde, detta anche Santa Maria al Tempio.
Brindisi - Portico dei Templari
Oggi, sono poche le tracce ancora ben visibili di questa storia. Ogni paese ha la sua leggenda che vede il passaggio dei Templari, ogni Chiesa conserva simboli che per molti sono riconducibili alla tradizione dell'Ordine. Quello che è certo è che i Templari arricchirono la Puglia, sia artisticamente che economicamente, facendone una delle zone più attive e ricche di tutta l'Italia.


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